
( Orobie foto)
MORTO IN MONTAGNA. La comunità di Gandellino si è stretta intorno alla famiglia del 66enne. Alle esequie anche molti rappresentanti delle istituzioni e la Banda musicale Alto Serio di cui faceva parte.
La comunità di Gandellino, triste per la tragica scomparsa di Maurizio Scolari a seguito di un infarto mentre era in montagna, unitamente a tantissime persone di diversi paesi della Bergamasca, ha accompagnato nel pomeriggio di mercoledì 30 aprile il feretro con le sue spoglie mortali prima in chiesa e quindi al cimitero. Un corteo che ha preso il via alle 15 dalla casa del 66enne e la a cui bara era seguita dai familiari: la moglie Anna Maria Delbono, le figlie Marta e Paola, i nipoti, i fratelli Marco, Francesco e Patrizia, cognati e cognate, e tanti parenti.
Maurizio era conosciuto a Gandellino e nei paesi vicini per la sua generosità: era infatti
sempre disponibile a dare una mano a chi lo interpellava per risolvere un problema, tanto è vero che era stato soprannominato «Nonno tuttofare». Era anche consigliere comunale con delega ai Lavori pubblici. E la sindaca Flora Fiorina, trovandosi all’estero, in un messaggio telefonico si è dimostrata molto addolorata per quanto accaduto, sottolineando la capacità di Maurizio nel risolvere tante problematiche importanti per il miglioramento della vita della locale comunità. Anche per questo la Giunta comunale ha deciso di proclamare il lutto cittadino: quindi bandiere a mezz’asta listate di nero e partecipazione alle esequie con il Gonfalone del Comune seguito dalla Giunta con il vicesindaco Ugo Lubrini, dal sindaco di Valbondione, Walter Semperboni, e dal sindaco di Gromo, Sara Riva.
In corteo anche il Gonfalone della Banda musicale Alto Serio, avendone Maurizio fatto parte per ben 50 anni. La Messa a suffragio, solennizzata dalle interpretazioni della Corale di Gromo San Marino, è stata celebrata nella parrocchiale di Gandellino, dedicata a San Martino Vescovo: tanti sono stati i partecipanti che la sua ampia navata non è riuscita a contenerli tutti. Celebrante don Giuseppe Merlini, già parroco di Gandellino, e ora di Leffe, che ha concelebrato con altri sei sacerdoti. All’omelia, riferendosi al Vangelo della Trasfigurazione, don Giuseppe ha tra l’altro affermato : «Grazie a Maurizio abbiamo imparato i valori della vita, della famiglia, dell’essere mariti, padri e nonni esemplari».
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