Albino, dal 12 ottobre stop fumo e alcol nei parchi: multe fino a 500 euro

Il sindaco: «Troppi ragazzi passano il tempo a fumare e bere sulle panchine»

Il Comune di Albino, come già altre realtà locali hanno già fatto, ha stabilito di introdurre dal 12 ottobre il divieto di fumare e di consumare bevande alcoliche nei parchi pubblici aperti. Chiunque violi le disposizioni dell’ordinanza, fatta salva l’applicazione di norme penali o di altre norme speciali in materia, sarà punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 25 a 500 euro. L’ordinanza, già adottata anche in grandi città come Milano e in qualche comune della Bergamasca (per esempio Madone) è destinata a far discutere. Per ora incassa il plauso del Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori: «Albino rappresenta il primo esempio della diffusione delle “no smoking area” sul territorio lombardo. Ormai sempre più comuni hanno dichiarato guerra al fumo, proibendo il fumo e sanzionando duramente i trasgressori. Il provvedimento per noi è necessario e deve essere diffuso nei parchi di tutta la Lombardia, al fine di tutelare la salute pubblica della collettività. Ci rivolgeremo all’assessore dell’Ambiente e Clima chiedendo un provvedimento di portata regionale che normi e vieti espressamente il fumo nei parchi lombardi».

Gli operatori del corpo di Polizia Locale di Albino e gli altri organi di polizia sono incaricati della vigilanza per l’osservanza dell’ordinanza firmata dal sindaco Fabio Terzi. «Nei parchi comunali stiamo riscontrando spiacevoli episodi con ragazzi che passano il loro tempo a bere e fumare e vogliamo dare un taglio a questa situazione – spiega il sindaco Terzi nell’ordinanza –. Vogliamo innanzitutto fermare questo fenomeno, senza dimenticare il lato sanitario: per garantire una più salutare fruizione delle aree da gioco dedicate ai bambini, lontano dai rischi derivanti dall’esposizione al fumo passivo. L’iniziativa serve a scoraggiare la propensione al tabagismo e l’alcolismo e deriva dall’esigenza di salvaguardare l’incolumità pubblica dalle problematiche derivanti da tale fenomeno. In primis contano valori quali la pubblica sicurezza, la salute dei cittadini e la vivibilità del territorio».

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