Albino piange lo scultore Ponti: la sua via delle pietre un museo all’aperto

IL LUTTO . Era originario di Cavernago, aveva 87 anni. In località Piazzo il famoso muro con oltre mille pietre scolpite. Martedì 27 maggio i funerali.

Francesco Ferrari

Si è spento nella notte tra sabato e domenica 25 maggio, all’età di 87 anni, l’artista Remo Ponti: originario di Cavernago, ma ormai albinese di adozione, era molto conosciuto per il muro di pietre che ha scolpito nel corso di una dozzina di anni in località Piazzo, oltre che per la statua del «Mio Moroni», collocata da un paio d’anni in centro ad Albino.

Uomo di una sensibilità sopraffina, aveva sempre coltivato la passione per l’arte, «senza mai farne una forma di guadagno», ricorda Federico Bianchi, presidente dell’associazione

«Arte sul Serio», di cui Ponti era membro onorario.

«Un artista puro, semplice, ma molto profondo, forse l’unico vero artista che io abbia mai conosciuto - lo definisce Bianchi -. Lascerà una lunga traccia qui ad Albino, innanzitutto per la sua persona: era lui stesso un’opera d’arte».

La sua opera a Piazzo

In località Piazzo, incastonata sulle pendici del monte Cereto, al confine tra i Comuni di Albino e Nembro, Remo Ponti ormai 12 anni fa aveva iniziato a scolpire le pietre di quello che era il semplice e anonimo muro perimetrale della vecchia strada comunale ed è pian piano diventato un’opera d’arte, «un museo a cielo aperto» osa definirlo qualcuno.

Le pietre lavorate da Ponti con raffigurazioni di vario genere - dai motivi floreali alle spirali agli animali - avevano ormai superato il numero di mille. E l’opera ha avuto già da diversi anni il riconoscimento ufficiale del Comune di Albino, che l’ha intitolata «Via delle pietre». Ma questo ha cambiato poco l’animo di Remo Ponti, artista abituato a stare lontano dai palcoscenici e a lavorare invece nell’ombra, ma sempre disponibile a raccontare e raccontarsi a chi arrivava in Piazzo. E sono state sempre di più negli anni le persone arrivate qui, anche da fuori provincia, per contemplare quel muro.

Regalava le sue incisioni su pietra

Dietro le incisioni sulle pietre - alcune frutto del lavoro di poche ore, altre invece di più giorni - ci sono la sua straordinaria sensibilità, unanimemente riconosciuta da chi ha incontrato Remo, e un dialogo profondo con i materiali. «Realizzava anche pietre scolpite su commissione, ma le regalava, perché secondo lui un’opera d’arte non poteva avere un valore economico», riprende Bianchi. La riproduzione della sua opera «Il mio Moroni», collocata nel settembre 2023 all’imbocco di via Mazzini istituisce un legame ideale tra Gian Battista Moroni e Ponti. L’ex sindaco di Albino Fabio Terzi lo ricorda come «un artista incredibile e una persona gentile e cortese». La salma di Remo Ponti si trova alla Casa del commiato di Albino. I funerali saranno celebrati martedì 27 maggio, alle 15, nella parrocchiale di Albino.

© RIPRODUZIONE RISERVATA