Case minacciate dalla frana a Dosso, via ai lavori

Azzone. Incaricata la ditta per mettere in sicurezza la parete. Una rete paramassi è stata divelta, fuori casa otto persone. La strada provinciale resterà chiusa fino al completamento delle opere.

Inizieranno il 22 marzo i lavori di messa in sicurezza del versante dal quale, nella mattinata di lunedì, si è originato uno smottamento che ha scaricato dei massi a ridosso di alcune abitazioni a Dosso, frazione di Azzone, in Valle di Scalve. A seguito della frana la strada provinciale 59, che collega Azzone al comune di Borno, in Val Camonica , è stata chiusa per precauzione e le autorità comunali hanno deciso di sfollare otto persone, abitanti delle cause minacciate dallo smottamento.

Verifiche sul versante

«I sopralluoghi per verificare la stabilità del versante sono stati effettuati nella giornata di lunedì – spiega il sindaco di Azzone, Mirella Cotti Cometti -, grazie alla disponibilità dei tecnici dell’Utr, che ha competenza su questo tipo di attività. Nella giornata di oggi (il 21 marzo ndr), si è attivata la ditta che è stata incaricata di effettuare i lavori, che ha verificato le quantità di materiale necessario per poter effettuare i lavori. È stato già anche reperito tutto il materiale necessario. Nel pomeriggio invece è arrivato il mezzo che verrà impiegato e domani (il 22 marzo, ndr) dovrebbero iniziare i lavori di messa in sicurezza della parte più a ridosso delle abitazioni».

Precauzioni e disagi

A seguito dello smottamento di lunedì 20 marzo, infatti, una delle reti paramassi posizionate sul versante sopra le abitazioni è stata divelta dallo scarico di rocce: i lavori di messa in sicurezza, oltre alla pulizia del materiale ancora pericolante in zona, hanno previsto la sostituzione delle reti danneggiate. Per precauzione l’Ufficio Tecnico della Provincia di Bergamo ha chiuso completamente al transito veicolare la strada provinciale 59: il transito a veicoli e pedoni rimarrà interdetto fino a quando le condizioni di sicurezza non verranno ripristinate. Anche le persone costrette a lasciare le proprie abitazioni, otto in totale, non potranno tornare nelle loro case fino a che la situazione non sarà tornata alla normalità. Per il momento hanno trovato ospitalità nelle case di parenti o in alberghi della zona. Non si sa ancora quanto tempo sarà necessario alla sostituzione delle reti

© RIPRODUZIONE RISERVATA