Everesting sulla Presolana: traguardo superato a «quota novemila»

MONTAGNA. Successo per l’impresa sportiva che ha impegnato per due giorni 60 persone nella salita dal rifugio Medici alla vetta, fino a superare gli ottomila dell’Everest. Promossa una raccolta fondi per un centro di formazione delle guide in Bolivia.

Imprese sportive e solidarietà: una formula vincente. Si è conclusa con un grande successo di partecipazione la Everesting di solidarietà della Presolana, tenutasi nel fine settimana dal 29 e 30 luglio al cospetto della regina delle Orobie. La manifestazione era stata organizzata per ricordare il 150esimo di fondazione del Cai di Bergamo e promuovere una raccolta fondi per la futura costruzione della «Casa della montagna» di Peñas, un centro boliviano di formazione per future guide in ambiente montano.

Superare gli ottomila metri

«Il nostro obiettivo - dice Alex Bombardieri, promotore dell’iniziativa assieme alla sottosezione del Cai di Gazzaniga– era quello di compiere dieci salite sul percorso che si snoda tra il rifugio Carlo Medici ai Cassinelli e la vetta della Presolana. L’evento ha preso il via alle 3 di sabato mattina e nel primo pomeriggio di domenica abbiamo portato a compimento l’obiettivo che ci eravamo prefissati, ossia superare gli 8.848 metri (l’altezza del monte Everest) di dislivello positivo».Un’impresa sportiva collettiva che però ha messo in luce anche altri valori storici per il sodalizio alpino.

«È stata una due giorni di solidarietà, amicizia e condivisione della passione della montagna che ha visto la partecipazione di almeno una sessantina di amici con l’a

iuto dei quali abbiamo coperto un dislivello totale di 9.021 metri; anche le condizioni meteo ci hanno aiutato poiché nessuna frazione si è disputata sotto la pioggia».

Riflettori sui giovanissimi

«La cosa che a mio avviso da ancora più lustro all’evento – conclude Bombardieri- è il fatto che anche nove ragazzi, tra gli otto e gli undici anni, abbiano raggiunto la cima in condizioni di piena sicurezza accompagnati da adulti istruttori di alpinismo».Domenica alle 11 don Mario Gregis ha celebrato la Messa alla cappella Savina in ricordo di Giambattista Merelli, Edoardo Panizza (i rispettivi figli hanno fatto una frazione per onorarne il ricordo) nonché tutti i caduti in Presolana.

I messaggi e la Bolivia

Il sacerdote ha poi mostrato la lettera di solidarietà e benedizione consegnatagli da monsignor Francesco Beschi. La stessa è stata letta dal past president del Cai di Bergamo Paolo Valoti che ha anche confermato che il messaggio del vescovo di Bergamo verrà conservato al Palamonti insieme al gagliardetto sul quale sono state apposte le firme di tutti i partecipanti. Al rifugio Carlo Medici, punto di partenza di ogni frazione, è intervenuto anche Cristhian Borda Nelson, Console Generale della Bolivia in Italia, il quale ha fatto i complimenti per l’impresa sulla Presolana e ringraziato tutti per la dedizione al progetto Casa della Montagna.

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