Foreste fantasma: il parassita che fa strage di abeti. Serve un piano per combattere il bostrico

Ardesio.Il convegno voluto dal Comune per fare il punto sui danni causati dal parassita. L’assessore regionale Rolfi: «Puntiamo ai fondi del Pnrr».

«La foresta ritornerà? ». È la domanda emblematica posta al convegno, voluto dal Comune di Ardesio, per discutere sulla diffusione del bostrico soprattutto ad Ardesio, ma anche nei boschi di altri comuni delle vallate bergamasche e bresciane. «Questa riunione – ha affermato salutando i convenuti il sindaco di Ardesio Yvan Caccia, che ha coordinato i lavori – è legata alla diffusione, direi disastrosa, del bostrico nei nostri boschi, dovuta sia alla tempesta Vaia dell’ottobre del 2018 , che ha abbattuto migliaia di abeti, sia ai mutamenti climatici che hanno favorito la sua diffusione, soprattutto nella fascia montana compresa tra gli 800 e i 1.000 metri di quota».

Le cause

Dopo i saluti degli amministratori intervenuti, è stata la volta dell’interessante relazione, da remoto, del professor Giorgio Vecchiano, docente all’Università agli Studi di Milano. «Il bostrico – ha affermato – a causa della tempesta Vaia e dei mutamenti climatici in questi anni recenti si è diffuso oltre misura, facendo morire migliaia di abeti rossi. Tanto è vero che intere foreste sono “morte in piedi” e vengono denominate “foreste fantasma”. In Europa il legname derivato dagli alberi colpiti da bostrico corrisponde a ben 320 milioni di metri cubi».

Boschi patrimonio da salvare

L’assessore regionale Fabio Rolfi ha tracciato una mappatura dei boschi colpiti da questa pandemia vegetale, per affrontare la quale saranno necessari interventi coordinati e costosi, per i quali si potrebbero anche utilizzare fondi del Pnrr. «I boschi infatti – ha anche affermato – sono un patrimonio da salvaguardare : sono necessari per il mantenimento dell’equilibrio idrogeologico e garanzia per la salute stessa dell’uomo».

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