
Cronaca / Valle Seriana
Giovedì 09 Ottobre 2025
Gandino, al posto dell’ex colonia del Monte Farno un’area verde
I LAVORI. All’inizio del Nuovo millennio è stata acquistata dal Comune. Il nuovo progetto dopo che tramontate le possibilità di riqualificarla.
Gandino
Un pezzo di storia di Gandino se ne va. È iniziata la demolizione dell’ex colonia del Monte Farno, dove molti gandinesi hanno lasciato i ricordi fanciulleschi: un tempo era gestita dalle Suore Orsoline che d’estate vi ospitavano i ragazzi. Dismessa da trent’anni, all’inizio del Nuovo millennio è stata acquistata dal Comune e, tramontate le possibilità di riqualificarla, è sorta l’idea della demolizione nell’ottica di far nascere una nuova area verde. Ma l’abbattimento è parziale: «Rimarrà in piedi parte del piano terra e qualcosa del primo piano per ricavarne, un indomani, un’area ricreativa, come un chiosco o un piccolo alloggio», spiega l’assessore ai Lavori pubblici, Aldo Bernardi.
La demolizione
L’edificio, costruito negli anni Sessanta, supera i 2.300 metri quadrati di superficie. «Entro la fine della settimana prossima – prosegue Bernardi – la gran parte della demolizione sarà terminata. Partiranno così le altre fasi: il recupero del materiale, la creazione dell’area verde e l’ampliamento del parcheggio pochi metri più a valle. Perderemo i 50 stalli di sosta presenti attualmente nell’area antistante all’ex colonia, ma amplieremo il parcheggio sottostante, che da 25 passerà a 58. Quindi la perdita è ridotta a una ventina di stalli».
L’area andrà a integrarsi con quella dell’Infopoint inaugurato lo scorso anno per dare un nuovo volto all’accesso del Farno
Per questa prima fase di lavori il Comune ha messo sul piatto 350mila euro, derivanti da avanzo di amministrazione e dalla vendita di alcune cascine. «Per i seguenti step –ha detto Bernardi – cercheremo di partecipare ai bandi per finanziare un progetto da quasi un milione».
Un nuovo volto all’accesso del Farno
L’area andrà a integrarsi con quella dell’Infopoint inaugurato lo scorso anno per dare un nuovo volto all’accesso del Farno. Inevitabile la nostalgia dei compaesani: «la precedente amministrazione - ricorda Bernardi - aveva valutato la costruzione di una struttura più ampia, finanziata dalla Regione (con mezzo milione, ndr), ma l’aumento dei costi e il dimezzamento del contributo avevano costretto alla rinuncia».
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