I 60 anni, le due protesi all’anca, il tifo dei figli: cronaca di un’impresa da guinness

Valbondione. Missione compiuta per i quattro scialpinisti che hanno lanciato la sfida sulle nevi di Lizzola. Insieme hanno coperto un dislivello di oltre 36mila metri. La storia su L’Eco di Bergamo del 28 marzo.

Si è conclusa nel migliore dei modi la manifestazione denominata «Progetto Everesting 34.561 Skialp Team» che si è tenuta nel fine settimana sulle piste di Lizzola.L’evento prevedeva il tentativo scialpinistico di quattro amici di compiere un dislivello positivo di 34.561 metri, pari alla somma dell’altezza delle quattro montagne più elevate della Terra; Everest (8.848 metri), K2 (8.611 metri), Kanghenjunga (8.586 metri) ed il Lhotse (8.516 metri). L’obiettivo di Gianluca Gambirasio, Omar Oprandi, Flavio Saltarelli e Gianmaria Strinati era quello di portare a termine questa impresa nello spazio temporale di 24 ore. Tentativo pienamente riuscito considerando che il dislivello compiuto è stato di 36.059 metri.

«Non nego che quella mattina – esordisce Gambirasio – c’è stato un attimo in cui ho seriamente pensato di gettare la spugna avendo passato la notte insonne. Ho però avuto la fortuna di fare colazione con i miei figli e grazie ai loro incitamenti, ed al pensiero dei mesi di preparazione, ho subito riordinato le idee. Non potevo avergli insegnato che nella vita non bisogna mai mollare e poi rinunciare a questo grande obiettivo per così poco».

«Questo progetto – dice invece Oprandi– è nato dalla voglia dell’amico Flavio Saltarelli di festeggiare i suoi 60 anni. Quella dell’Everesting è stata per me un’esperienza nuova e che dovevo quindi affrontare con un occhio di riguardo e con minor dispendio energetico possibile viste le mie due protesi d’anca».

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