Maltempo, una notte a spostare alberi e all’alba «di corsa» al lavoro

LE STORIE. Alessandro e Fabio, fratelli, hanno 24 e 19 anni. «Protezione civile è passione e servizio alla comunità».

L’emergenza non aspetta, la chiamata arriva a qualsiasi ora, anche quando il giorno dopo la sveglia è puntata alle 5 per andare al lavoro benché si profili una notte lunga e impegnativa a servizio della comunità e del territorio.

Tra i tanti giovani che in questi giorni sono stati impegnati nei gruppi di Protezione civile della provincia ci sono anche Alessandro e Fabio Rota, due fratelli di 24 e 19 anni, della Protezione civile di Clusone. Lunedì notte erano con il gruppo che ha liberato la provinciale tra Cerete Basso e Rovetta, nei pressi del centro di raccolta rifiuti della zona delle Borlezze, da una pianta che aveva bloccato la strada e sono rimasti poi fino alle 2 circa a Piario, all’opera nell’oratorio e in alcune abitazioni allagate. E martedì mattina puntuale è suonata la sveglia alle 5.30 per Alessandro, alle 6.30 per Fabio e così per tanti altri volontari. «La passione va oltre l’impegno o la sveglia all’alba – racconta Alessandro, che lavora per un’impresa che si occupa di lavori stradali –. Mi ha sempre ispirato questo mondo e la realtà della Protezione civile. Sono operativo dal 2018, abbiamo vissuto anche il periodo del Covid. Quello che mi spinge ad esserci è la passione per la Protezione civile, per aiutare gli altri», conclude.

La storia nel volontariato

Se Alessandro è tra i volontari di Protezione civile da circa sette anni, per Fabio l’ingresso è più recente, ma entrambi hanno iniziato a respirare e conoscere questo ambiente sin da piccoli, quando papà Gian Andrea usciva di casa con la divisa della Protezione civile Città di Clusone. «Mi piace sentirmi utile ed esserci nell’emergenza», spiega Fabio che, come il fratello, si è avvicinato al gruppo quando aveva 16 anni e poi, dopo i corsi di abilitazione è diventato operativo a 18.

«Siamo un bel gruppo di giovani – prosegue Fabio – e quando si interviene anche con i Vigili del fuoco o con altri gruppi di Protezione civile è bella la sinergia che si crea. Io ho iniziato prima seguendo papà in occasioni più semplici, non nell’emergenza, poi i corsi e dai diciotto, quindi da quasi due anni, sono operativo. Gli interventi più forti sono quelli che coinvolgono la gente, quando ti ritrovi ad aiutare qualcuno in difficoltà o anche, come è accaduto in questi giorni, quando siamo intervenuti all’oratorio di Piario, nel teatro di Clusone o nelle case della gente. Quando sei a servizio della comunità. È questo che mi appassiona, ho fatto domanda anche per entrare nei volontari dei Vigili del fuoco», sottolinea il diciannovenne che lavora per una carpenteria.

4 volontari su 10 sono giovani

La storia di Alessandro e Fabio è un po’ la storia di tanti giovani. «Nella Protezione civile di Clusone, i volontari sono una sessantina – spiega il responsabile Marcello Savoldelli – e di questi il 40% sono giovani. Sul territorio abbiamo la fortuna di averne diversi che con entusiasmo si mettono in gioco, penso anche ai gruppi di Protezione civile dei Comuni vicini, e a giovani come il nostro Marco Bettoni (di Clusone) che a 26 anni è uno dei Dos (Direttore operazioni di spegnimento incendi) più giovane della Lombardia; oppure Diego Gaiti sempre di Clusone che è in Protezione civile ma anche volontario del 118 con il Corpo Volontari Presolana. Anche i pensionati, con più tempo ed esperienza, sono un bel modello da seguire».

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