Mezzo litro di «droga dello stupro» ordinata sul web: 43enne in cella

Albino. La sostanza arriva dall’Olanda dove è legalmente venduta come prodotto sverniciante. Pagata 80 euro, corrisponde a 900 dosi. In manette un impiegato incensurato: «Uso personale».

Il flacone con mezzo litro di sostanza, GHB-GBL, gli è stata recapitata tramite il furgone del corriere di una società di consegne (quest’ultimo all’oscuro di tutto). Lui l’aveva acquistata su un sito olandese, dove è lecitamente venduta come prodotto sverniciante. In Italia invece rientra nella tabella delle sostanze stupefacenti ed è conosciuta come «droga dello stupro». Sicché, quel mezzo litro, pagato 80 euro, una volta passato il confine, s’è trasformato in 900 dosi di sostanza proibita.

E così S. B., 43 anni, impiegato incensurato di Albino, è stato arrestato dagli agenti della squadra mobile di Bergamo per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. Venerdì il giudice Laura Garufi ha convalidato l’arresto e ha disposto per il 43enne la custodia cautelare in carcere. Il processo per direttissima è stato rinviato al 6 dicembre in attesa delle analisi che dovranno stabilire la percentuale di principio attivo, dopo che da un primo esame della sostanza gli agenti della polizia scientifica hanno stabilito che si tratta di stupefacente.

Il mezzo litro di Ghb-Gbl, pagato 80 euro, varcato il confine con l’Olanda, dove è venduto lecitamente come sverniciatore, in Italia si è trasformato in 900 dosi di sostanza proibita.

Il GHB-GBL (gamma butirrolattone e acido gamma-idrossbiutirrico) è una sostanza che allenta i freni inibitori e viene utilizzata soprattutto prima dei rapporti sessuali. È inodore e insapore e viene assunta solitamente diluendola in qualche bevanda. In Italia è ritenuta molto pericolosa per l’uso subdolo che se ne può fare. Più volte è accaduto che venisse versata in bicchieri all’insaputa delle vittime, che poi venivano sottoposte a violenze sessuali. Per un uso personale è stata acquistata da S. B., stando a quanto ha dichiarato al giudice. Insomma, il 43enne, assistito in aula dall’avvocato Eva Carminati che lo difende insieme all’avvocato Riccardo Bonetti, ha escluso l’intenzione di averla comprata per venderla a terze persone.

Il 43enne è finito in manette: il suo arresto si aggiunge agli altri due compiuti dalla Mobile nell’ultimo anno in provincia di Bergamo

L’arresto è scattato giovedì alle 12,15, dopo che la Mobile stava monitorando il tragitto compiuto, come normale merce, dal flacone (dall’Olanda in aereo e poi in furgone ad Albino), dopo che l’impiegato l’aveva ordinato su un sito in chiaro (non siamo nel dark web, dove pure avvengono gli acquisti di questa sostanza). Il mezzo è arrivato nel parcheggio del bar La Sosta, a Vall’Alta di Albino (estraneo alla vicenda), non lontano dall’abitazione dove il 43enne vive con i genitori. Qui il corriere lo ha consegnato a S. B., che è subito stato bloccato dagli agenti in borghese, debitamente appostati. Nel baule dell’auto con cui l’impiegato era arrivato è stata trovata una piccola quantità (pari a 8,6 grammi) della stessa sostanza.

Il 43enne è così finito in manette e il suo arresto si aggiunge agli altri due compiuti dalla Mobile nell’ultimo anno in provincia di Bergamo. Il 30 settembre del 2021 era stato arrestato un 48enne barese domiciliato a Colzate, sorpreso con un litro di GBL-GHB acquistato su un sito olandese. L’uomo aveva confessato di usarla per le serate nei locali milanesi. Il 28 marzo scorso in manette era finito un bergamasco di 53 anni: i poliziotti gli avevano sequestrato 637 millilitri di GBL, oltre a una dose di cocaina e 6,7 grammi di ecstasy.

L’attività di contrasto allo spaccio è stata svolta dalla squadra mobile a seguito di precise indicazioni del questore Stanislao Schimera.

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