Travolto dalla slavina a Valbondione: «Operato, è stabile». Esperto, era con due amici

IN MONTAGNA. I famigliari del 42enne: «I compagni l’hanno visto scivolare»

«È uscito dalla sala operatoria ieri (sabato 3 maggio) all’una e i medici ci hanno detto che le sue condizioni sono stabili». A parlare è il fidanzato di una delle sorelle del 42enne travolto da una slavina venerdì 2 maggio a Valbondione tra la Conca del Coca e il Pizzo Redorta.

«In 10 minuti l’elicottero»

«Abbiamo saputo la notizia dai social – spiega – ed è stato veramente brutto. Era partito il giorno prima con due amici di Milano, hanno dormito al lago Coca in modo da valutare la situazione meteo prima di mettersi in cammino. Era esperto ed attrezzato e l’escursione di venerdì (2 maggio) è niente rispetto a quelle che ha fatto in questi ultimi dieci anni. Sono partiti di notte e alle 9,30 hanno pubblicato sui social la foto della vetta. Stavano scendendo quando poco prima delle 12 è partita la slavina che lo ha preso, mentre gli altri due amici sono rimasti illesi, uno colpito di sfioro, e lo hanno visto scivolare sulla neve per 2-300 metri. Uno dei suoi amici era in fondo al canale e ha cercato campo con il telefono per chiamare i soccorsi, l’altro era sopra ed è sceso per stargli vicino fino a quando, nel giro di 10 minuti, è arrivato l’elicottero. Lo hanno trasportato al Papa Giovanni, era cosciente ma lo hanno sedato per i dolori che aveva. Noi lo abbiamo visto mentre lo portavano in sala operatoria». Nella caduta il 42enne ha riportato varie fratture. «Il medico dice che è stabile, non so se significhi che è fuori pericolo», conclude Capitanio.

L’apprensione in paese

Per la famiglia sono ore di grande apprensione, e in tutto il paese si attendono notizie sulle sue condizioni: «Preghiamo tutti per lui, anche chi non lo conosce – racconta una parente che abita a 200 metri da casa sua – stamattina in chiesa c’era gente che accendeva le candele». «Speriamo che vada tutto per il meglio, è un momento molto delicato» aggiunge il sindaco Edilio Moreni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA