«Aiutare mi fa sentire una persona migliore»

LA VOLONTARIA. Diletta Valsecchi, 29 anni, responsabile customer per l’azienda Power It.

Diletta Valsecchi ha 29 anni, vive a Bergamo e da qualche anno è responsabile customer per l’azienda Power It. È proprio con l’azienda per cui lavora che negli ultimi anni ha potuto sperimentarsi in esperienze di volontario: «Prima di conoscere le proposte di volontariato aziendale - racconta - avevo già incontrato il mondo del volontariato, ma non in modo così attivo. Avevo iniziato a seguire i corsi preparatori per fare la volontaria in Hospice, ma all’epoca lavoravo in un’altra società e facevo fatica a partecipare con costanza per via degli orari di lavoro». Quando ha iniziato a lavorare per «Power It» ha incontrato una realtà che crede molto nella solidarietà: i proprietari puntano sia al benessere dei dipendenti sia a quello della comunità in cui operano e hanno scelto di proporre l’esperienza di volontariato aziendale a tutti i dipendenti, come occasione per fare qualcosa insieme che contribuisce a creare spirito di squadra e allo stesso tempo è utile al territorio.

«Ho iniziato ad aderire ad alcune delle proposte tematiche che ci hanno presentato, con la libertà di farlo sia nelle ore lavorative che in quelle extra lavorative». La prima esperienza è stata quella di un laboratorio di cucina a fianco di ragazzi con disabilità. La seconda una giornata di piantumazione e potatura all’interno dell’Orto botanico. Poi ci sono state la raccolta e distribuzione di materiali con gli Alpini e la distribuzione dei pasti.

«Ora siamo impegnati in due diverse attività che proseguiranno per buona parte del 2024: accompagniamo gli ospiti dell’Opera Bonomelli nella pulizia del Parco dei Colli e supportiamo l’apertura della mostra “Infinito Presente” di Yayoi Kusama in collaborazione con l’associazione The Blank». I dipendenti, oltre ad aderire alle proposte dell’azienda, possono anche proporre loro stessi attività di volontariato che stanno loro a cuore, raccontandole e avvicinandole anche agli altri colleghi. «Ci siamo divertiti molto e si è creato un buon legame tra di noi. Rimane un bel ricordo: sai di aver fatto qualcosa di più di quello che fai normalmente nella tua giornata lavorativa e questo è molto appagante. Possiamo metterci in gioco, scoprire nuove realtà ma anche nostre attitudini che magari sarebbero rimaste nascoste. Per me ormai è diventato quotidianità e dopo aver fatto volontariato mi sento una persona migliore».

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