«Cuore di drago», lotta al tumore a colpi di pagaia

SUL LAGO DI ENDINE. La squadra di 50 donne accomunate dall’aver subito un intervento al seno. L’attività in canoa aiuta a prevenire il linfedema dopo l’operazione subìta.

Sul lago di Endine c’è un «dragone» che combatte il tumore a colpi di pagaia. A condurlo è la squadra «Cuore di drago» formata da 50 donne dell’associazione «Cuore di donna», accomunate dall’aver subito un intervento per tumore al seno, che praticano la disciplina orientale del dragon boat (canoa a 20 posti caratterizzata da una testa di drago).

Perché si è scoperto che il movimento del pagaiare aiuta a prevenire il linfedema nelle donne operate per un tumore al seno. Un progetto scientifico portato avanti dal medico canadese Donald McKenzie che nel 1996 mise in dubbio la teoria secondo la quale per prevenire il linfedema era necessario evitare attività sportive ripetitive che impegnassero la parte superiore del corpo, e coinvolse 24 donne sopravvissute al tumore in un progetto sperimentale di allenamento su dragon boat. Dimostrò così che lo sforzo fisico aiuta la riabilitazione. «Il movimento del pagaiare funge da linfodrenaggio naturale. È quindi una forma di prevenzione e medicina, ma allo stesso tempo praticare uno sport in venti su una stessa barca è un’importante forma di condivisione - racconta Myriam Pesenti, presidente dell’associazione Cuore di donna -. Così abbiamo deciso di portare questa esperienza anche in Val Cavallina, facendo nascere una squadra di donne operate a cui si sono aggiunte anche donne non operate della Valle». «Cuore di drago» si allena tutti i mercoledì e i sabato, partecipando poi a gare in tutta Italia. Sabato e domenica saranno in gara sul lago di Caldonazzo, per sfidarsi con altre squadre di donne operate e non solo. «Nel mese di luglio abbiamo ospitato sul lago di Endine squadre da tutti Italia per festeggiare i 10 anni di dragon boat. È stato un momento importante sia per far conoscere questo sport che per raccontare quello che facciamo sul territorio».

L’esperienza personale

L’associazione Cuore di donna, infatti, si impegna a tutto tondo per sostenere le donne che stanno vivendo o hanno vissuto una problematica di tumore femminile, con particolare attenzione al tumore al seno.

«L’associazione è nata dalla mia esperienza personale: quando nel 2009 mi sono ammalata di tumore al seno ho provato un senso di vuoto intorno a me. Il percorso mi è pesato molto e mi mancava la condivisione, così l’ho cercata attraverso i social. Lì ho incontrato persone che condividevano la mia stessa solitudine». Cuore di donna è nato prima come gruppo online dove le donne, provenienti da tutta Italia, condividevano l’esperienza della malattia; poi il 2 dicembre 2012 a Casazza è stata fondata l’omonima associazione. «Cuore di donna ha sede a Casazza ma si sviluppa con diverse sedi operative su tutto il territorio nazionale». Oggi l’associazione conta ben 11 gruppi locali e solo sul territorio bergamasco 60 volontari. Due i filoni di azione, quello della prevenzione e quello di supporto alla cura delle pazienti. «La prevenzione è fondamentale e siamo convinte che si debba partire dalle nuove generazioni, così in questi anni abbiamo investito molto in progetti di formazione nelle scuole». L’attenzione resta alta anche sulle altre fasce d’età, in particolare attraverso il progetto «Ricordati di te. Prevenire è vivere» grazie al quale l’associazione offre ogni 40 tra ecografie e mammografie alle donne che non rientrano nello screening gratuito del Sistema Sanitario Nazionale.

L’estetica oncologica

Per il supporto alla cura l’associazione è presente all’interno della Brest Unit dell’Ospedale Bolognini di Seriate, dove ha allestito un punto di ascolto e un punto benessere. Qui operatori volontari insieme a 23 volontarie dell’associazione offrono alle pazienti servizi di riflessologia mani e viso ma anche attività di estetica oncologica e tutto quello che può essere utile alla donna nel suo percorso di cura. Per saperne di più visitare il sito cuoredidonna.it.

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