«Imparare» la pace: torna la scuola di nonviolenza

FONDAZIONE LA PORTA . Il calendario degli incontri e dei percorsi formativi.

In un tempo segnato da guerre e tensioni globali, la pace non è un bene acquisito, ma un percorso da apprendere, coltivare, praticare. Il concetto che si possa «imparare» è più che mai urgente. Con questa convinzione nasce la 2ª edizione della Scuola popolare di nonviolenza «Imparare la pace», promossa dalla Fondazione Serughetti La Porta Ets con una ventina di realtà sociali e culturali bergamasche. «La Scuola - dice il suo coordinatore Paolo Vitali - è uno spazio di dialogo e formazione, ma anche un laboratorio di incontro, ricerca e scambio per provare ad analizzare il tema da più prospettive e diversi punti di vista». Non è riservato a esperti ma «pensato - continua - per insegnanti, educatori, operatori sociali, genitori, amministratori e cittadini».

L’obiettivo è conoscere e delegittimare la guerra, promuovere una pedagogia della nonviolenza come pratica quotidiana e sostenere, attrezzare e qualificare l’azione per la pace. Il programma unisce momenti più «teorici» e attività esperienziali, libri e teatro.

Gli appuntamenti in programma

La seconda annualità si è aperta col ciclo «A che punto è la notte?», con la presentazione di libri di autori contemporanei: dopo «Scudi Umani» di Neve Gordon e Nicola Perugini, giovedì 13 novembre si parlerà nella sede della Fondazione di «Critica della ragione bellica» di Tommaso Greco e giovedì 11 dicembre di «Il suicidio della pace» di Alessandro Colombo.

Previsti anche dei percorsi formativi

L’8 novembre, al Mutuo Soccorso, il laboratorio «Learning Peace». «Condotto da un facilitatore ebreo e uno palestinese della Scuola per la Pace di Neve Shalom Wahat al-Salam, propone un’esperienza di confronto e riflessione rivolta a universitari e giovani tra i 18 e i 25 anni».

Si proseguirà con «L’Elogio del Conflitto», un percorso di introduzione alla mediazione umanistica a cura dell’Associazione InConTra-Centro giustizia riparativa (al via il 15 novembre sempre presso la Fondazione, poi il 30 novembre e il 13 dicembre). Nel nuovo anno - anticipa Vitali - «ci sarà il Laboratorio di Teatro dell’Oppresso e stiamo anche pensando a un seminario sulla pace dedicato ai giornalisti».

Per informazioni e iscrizioni visitare il sito www.laportabergamo.it. La Scuola è sostenuta da Acli, Anpi, Caritas, Libera, Rete Pace e Disarmo, Comune di Bergamo e molte altre realtà. Un segno concreto che la nonviolenza è una responsabilità collettiva. È, per usare le parole di Vandana Shiva, un «imperativo per la sopravvivenza».

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