
Volontariato / Bergamo Città
Domenica 31 Agosto 2025
«La salute, un bene primario di chiunque»
LA STORIA. Alessandra Limonta, da 10 anni volontaria della associazione Oikos : «Accogliamo tutti».
Le storie sono tante, infinite. Ognuna ha il suo percorso. Ognuna ha le sue sofferenze e fragilità. «Serve una grande dose di umanità, perché spesso le persone che arrivano vivono o hanno affrontato una realtà difficile». E nell’immediato hanno un problema, un doppio problema, perché sono immigrati che necessitano di cure e perché non hanno nessuno che li aiuta in tal senso. «Noi accogliamo tutti, anche se non tutti possono essere curati da noi».
L’ambulatorio opera infatti con l’obiettivo di fornire assistenza medica di primo livello alle persone non iscritte o iscrivibili al Sistema sanitario nazionale
A parlare è Alessandra Limonta, ex insegnante di scuola superiore. Dopo esser andata in pensione e aver prestato servizio in varie realtà, da dieci anni è volontaria dell’associazione Oikos odv la cui presidente oggi è Maria Carolina Marchesi e che da una trentina di anni «si propone - continua Limonta - di promuovere a Bergamo una cultura che riconosce nella salute un diritto primario di chiunque». L’omonimo ambulatorio opera infatti con l’obiettivo di fornire assistenza medica di primo livello alle persone non iscritte o iscrivibili al Sistema sanitario nazionale.
Dal 2003 è aperto nei locali messi a disposizione gratuitamente dall’Asst Papa Giovanni XXIII, in via Borgo Palazzo 130. Gli operatori, una ventina fra medici e persone impegnate nel lavoro di segreteria e di accoglienza, sono tutti volontari. E si alternato in base alle disponibilità per garantire una presenza (è necessario però effettuare una prenotazione al numero 036.2678068) martedì e giovedì dalle 16 alle 19 e sabato dalle 9.30 alle 12. Le attività sono molteplici: «Si va - racconta - dall’assistenza medica ambulatoriale di primo livello all’invio a strutture di secondo livello e a servizi territoriali ad accesso diretto, come consultori e centri vaccinazioni. Spesso le persone non sanno come muoversi o non hanno possibilità. Abbiamo anche una farmacia di base, allestita grazie a farmaci raccolti tramite una colletta oppure offerti da privati, rimasti magari dopo la morte di un parente».
Gli operatori, una ventina fra medici e persone impegnate nel lavoro di segreteria e di accoglienza, sono tutti volontari. E si alternato in base alle disponibilità per garantire una presenza (è necessario però effettuare una prenotazione al numero 036.2678068) martedì e giovedì dalle 16 alle 19 e sabato dalle 9.30 alle 12
Difficile ricordare tutti i volti, le problematiche, anche perché nel tempo qualcosa è cambiato. «Fino a cinque o sei anni fa - dice - arrivavano soprattutto badanti, di mezza età, dell’Est Europa o dal Sud America. Oggi ci sono persone, dal Sud America o dal Nord Africa, che hanno un familiare che spesso già vive e lavora in Italia. Il ricongiungimento sanitario in genere richiede tempo». A volte, purtroppo, non ci sono risposte («Penso - rivela - a una donna, portata dalla figlia, con un tumore all’ultimo stadio e che non riusciva più nemmeno a camminare»), altre servono altre «cure», come un alloggio, e allora i volontari si allertano per trovarle in altri servizi del territorio, con i quali l’associazione Oikos è sempre in contatto.
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