
Volontariato / Valle Brembana
Sabato 17 Maggio 2025
Superare le barriere attraverso la lingua
LA TESTIMONIANZA. Ivana Rivellino, ex docente, insegna italiano ai migranti residenti a Taleggio come volontaria.
«Sono un’ex insegnante delle elementari, in pensione da un anno e mezzo» racconta Ivana Rivellino, volontaria che insegna italiano ai migranti residenti a Taleggio. «Ho insegnato per 42 anni e mi sono sempre occupata di bambini, questa è la prima volta che insegno italiano agli adulti» continua Ivana. La sua esperienza come volontaria si inserisce all’interno del progetto di insegnamento della lingua italiana che ha preso il via a gennaio di quest’anno a Taleggio. Il progetto, sostenuto dalla collaborazione tra Cgil, la Cooperativa «In cammino» di San Pellegrino e l’impegno dei volontari, nasce per rispondere ai bisogni dei migranti che, da diversi Paesi di Africa e Asia, giungono nella cittadina della valle bergamasca.
Inizialmente rivolto alle necessità linguistiche di un gruppo di donne residenti nel centro di Sottochiesa, l’iniziativa si è presto ampliata per rispondere anche ai bisogni dei ragazzi residenti all’interno del Centro di accoglienza stranieri (Cas) di Taleggio. «Alla fine siamo arrivati a circa 60 iscritti. Tra loro ci sono persone con livelli molto diversi di alfabetizzazione. Noi volontari cerchiamo di adattare le lezioni ai bisogni di tutti» spiega Ivana. Al momento, il corso d’italiano si tiene una volta a settimana nei locali della parrocchia di Sottochiesa, l’auspicio per il futuro è di potere offrire più incontri. L’affluenza dei partecipanti al corso è, tra l’altro, molto fluida, visti i continui arrivi e le continue partenze. Ciò nonostante, anche pochi incontri possono essere di conforto per chi ha lasciato la propria casa e la propria famiglia: «Interagire con le persone del posto, sentendosi finalmente parte di una comunità, è la cosa che più sta a cuore ai nostri studenti» testimonia la volontaria.
Per Ivana, questo percorso è diventato un’occasione per costruire ponti di solidarietà e superare le barriere culturali e linguistiche. Le persone che ha conosciuto sono per lo più giovani, la maggior parte poco più che maggiorenni, che hanno affrontato difficoltà enormi. «Hanno tutti una gentilezza e una voglia di integrarsi che è commovente» dice l’insegnante. La sua esperienza come volontaria è una testimonianza di confronto profondamente arricchente, un’opportunità per restituire umanità e calore a chi si trova lontano dalla propria terra. «Se mi trovassi nella loro situazione, vorrei che qualcuno s’interessasse a me, che mi offrisse degli strumenti d’integrazione» conclude Ivana. La sua storia testimonia come l’insegnamento possa essere un potente strumento di inclusione e dialogo.
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