>ANSA-INTERVISTA/'Il summit sull'Amazzonia ascolti i nativi'

(di Lucas Rizzi) (ANSA) - SAN PAOLO, 22 LUG - Bisogna "aumentare la partecipazione dei nativi della foresta ai dibattiti" sull'Amazzonia: è quanto propone la ministra brasiliana delle Popolazioni indigene, Sonia Guajajara.
Tra l'8 e il 9 agosto la città di Belém, scelta come sede della Cop30 nel 2025, ospiterà un atteso vertice dei presidenti dei Paesi amazzonici per discutere di protezione ambientale e di sviluppo sostenibile. L'evento è stato convocato dal presidente Luiz Inácio Lula da Silva e mira a stabilire una posizione comune da portare al prossimo vertice dell'Onu sul clima, la Cop28 di Dubai. Tuttavia, secondo Guajajara, l'attuale formato dell'incontro non prevede ancora una "ampia rappresentanza" dei nativi.
"Penso che ci sia bisogno di una maggiore partecipazione indigena al momento del vertice dei presidenti", ha sottolineato la ministra in un'intervista esclusiva all'ANSA. Tra il 4 e il 6 agosto, Belém dovrebbe ricevere circa un migliaio di indigeni per un evento pre-vertice, i 'Dialoghi amazzonici', che servirà proprio per discutere un'agenda di rivendicazioni che sarà presentata ai vari capi di Stato.
"Come ministro, sto lavorando affinché i governi possano aggiungere questo documento. È necessario aumentare la partecipazione indigena a questi processi di discussione sulla protezione dell'Amazzonia e negli spazi decisionali", ha detto Guajajara.
L'aspettativa della ministra è che il vertice di Belém stabilisca "meccanismi concreti" per proteggere la biodiversità, le foreste e i diritti dei popoli indigeni e delle comunità tradizionali, senza dimenticare la "sicurezza dei difensori dell'ambiente e dei popoli indigeni, che finiscono per essere un bersaglio molto grande di omicidi e violenze". La posizione del Brasile per il vertice è ancora in costruzione, ma dovrebbe basarsi su tre pilastri: proteggere l'ambiente, combattere la disuguaglianza ed eliminare la fame.
"Il presidente Lula è molto impegnato nella protezione dell'ambiente e vede anche modi alternativi per sfruttare le risorse naturali in modo sostenibile, ad esempio nella generazione di energia. Il Brasile è uno dei Paesi più ricchi di acqua, vento e sole", ha evidenziato Guajajara, che ha già subito un duro colpo all'inizio del suo mandato, con il trasferimento del controllo sulla demarcazione delle terre indigene al ministero della Giustizia.
"Siamo ormai alla fine di questa ricomposizione e sappiamo che c'è molto lavoro da fare, come liberare i territori indigeni occupati, oltre alle politiche sociali e culturali. E credo che con questo cambio al ministero della Giustizia, con in carica il ministro Flávio Dino, non ci saranno problemi", ha garantito Guajajara.
L'obiettivo fissato è quello di formalizzare la demarcazione di 14 terre indigene entro la fine del 2023, di cui sei già ratificate. "Siamo sulla buona strada per firmarne altre, ora ad agosto, e sono fiduciosa che entro la fine dell'anno saremo in grado di raggiungere l'obiettivo di 14 terre", ha concluso la ministra. (ANSA).

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