«Dalle pistole al decespugliatore»: la seconda vita del «Ragno»

Solto Collina Giambattista Zambetti, storico rapinatore, in paese aveva il suo rifugio. Ora sta finendo di scontare la sua pena curando il verde pubblico. «Ho voltato pagina».

Lo chiamavano «Il ragno», Giambattista Zambetti, 65 anni, di Solto Collina. Un soprannome del passato, appiccicato addosso per la sua abilità a tessere tele, elaborare trappole... La sua è una carriera criminale di spessore, alimentata da un ambiente particolarmente fertile che era quello della malavita della Valcavallina degli anni Settanta. Il primo arresto a 25 anni, per rapina, l’ultimo nove anni fa, a un posto di blocco di Casazza, dopo una fuga avventurosa tra i boschi di Esmate, durata 58 ore.

«Progetto valido anche per altri detenuti»

Oggi Zambetti sta terminando di scontare la sua pena e da qualche anno lo fa proprio nella sua Solto Collina, dove si occupa di manutenzioni per conto del Comune. Un azzardo? Secondo chi lo segue assolutamente no. Allo scetticismo iniziale è seguito un sentimento di comprensione per il percorso umano di Zambetti, che dice: «Ho iniziato una seconda vita, ho voltato pagina, e questo percorso potrebbe essere proposto anche ad altri detenuti. Io son passato dai mitra e le pistole ai decespugliatori e ai soffiatori».

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