Fonteno, minuto per minuto dalle 10 di domenica alle 13.36 di martedì: così Ottavia è stata salvata. La carezza del fratello all’uscita - Foto e video

LA CRONISTORIA. La timeline di quest’avventura finita bene inizia all’incirca alle 10 di domenica 2 luglio, quando Ottavia Piana entra nell’Abisso Bueno Fonteno e comincia a scendere con altri tre amici.

Scendono nella rete carsica della montagna tra i due laghi d’Iseo ed Endine nel territorio di Fonteno, arrivando a una profondità di circa 150 metri nel ventre della terra, in un punto chiamato «Spalmer». Sono tutti speleo esperti, come Ottavia conoscono l’Abisso, ci sono già stati diverse volte.

L’incidente alle 15

Succede che a un certo punto si stacca un attacco a cui è agganciata la 31enne, questo si tira dietro un grosso blocco di pietra mentre Ottavia «sbandiera». Il sasso le finisce sul ginocchio: sono all’incirca le 15. La giovane donna grida per il dolore.

Tempo di rendersi conto che da lì Ottavia non si può più muovere in autonomia e uno degli amici prende la strada del ritorno. Non è una strada che si fa in due minuti, nemmeno in 10. E ora che trovi campo con cellulare anche una volta che sei fuori dalla grotta, devi scarpinare un’ora abbondante.

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La chiamata ai soccorsi

Sono circa le 18 quando parte la chiamata ai soccorsi e la macchina impressionante (e volontaria) del nucleo Speleo del Soccorso alpino lombardo si mette in moto. I primi sul posto atterrano verso le 19,30 e alle 20, 30 le prime squadre sono in grotta. Da fare c’è parecchio prima che la barella su cui viene caricata Ottavia comincia la risalita.

Attorno alle 11,30 al campo base allestito al campo sportivo di Fonteno parte quella che sarà l’ultima squadra a sommarsi per eventualmente dare il cambio a quelle giù da molte ore: sono tutti bergamaschi.

Il recupero di Ottavia Piana con il verricello. Video

Verso le 12 il rudimentale telefono che dalla grotta di collega al campo base comunica: «Ci siamo». Sono le 13,36 ed esplode l’applauso dei soccorritori: Ottavia è finalmente fuori.

La carezza del fratello

Un momento atteso da molti, oramai sono passate 48 ore: Ottavia riemerge dalle tenebre, la carezza del fratello e il sorriso della donna. Poi il trasporto all’ospedale di Bergamo per le cure del caso: Ottavia è salva.

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