Scarti di guarnizioni sul fondo del lago d’Iseo: inizia la mappatura

TAVERNOLA. Il 19 giugno ispezioni subacquee nella zona del Corno per definire l’entità dei rifiuti abbandonati e gli eventuali rischi per l’ambiente.

Con una nota della Regione Lombardia al sindaco di Tavernola, Ioris Pezzotti, torna di attualità l’ipotesi di bonifica dei fondali antistanti la galleria del Corno tra Tavernola e Predore, dove sono stati «smaltiti» centinaia di metri cubi di scarti di lavorazione di guarnizioni industriali, di cui è nota la presenza da oltre 40 anni. Per decidere se rimuoverli, senza rischi per l’equilibrio del lago e se sì, con quali modalità, a novembre 2021 la Regione aveva stanziato 60mila euro destinati all’Autorità di bacino dei laghi d’Iseo, Endine e Moro. Ora che il rischio frana del Monte Saresano è sotto controllo e il progetto di mitigazione finanziato, Palazzo Lombardia riprende in mano anche la questione degli scarti di gomma sui fondali.

«Effetti ecotossici»

La nota di Dario Fossati, direttore generale ambiente e clima della Regione, avvisa che il 19 giugno verranno avviate nella zona del Corno le prime operazioni per «dettagliare la dimensione del cumulo, la sua composizione e i possibili effetti ecotossicologici e ambientali». In sostanza si tratta di integrare le informazioni già raccolte nel 2019. I primi giorni di ottobre di quell’anno il colonnello Paolo Storoni, allora comandante provinciale dei Carabinieri di Bergamo, fece eseguire un’ispezione dei fondali da parte dei carabinieri subacquei di Genova Voltri e del Nucleo addestratori. Le telecamere del robot Pluto filmarono in un canalone di 40 metri, largo due al vertice e 15 alla base, centinaia di metri cubi di scarti di gomma sepolti dai sedimenti. Furono prelevati campioni analizzati dall’Arpa e da tecnici incaricati dalla Procura in cui si rinvenne la presenza di metalli nei sedimenti, assenti invece nei campioni di acqua.

Cantiere con le boe

Ora si torna a verificare l’ipotesi rimozione acquisendo ulteriori dati con questo «piano di indagine» che vede collaborare la Regione, l’Autorità di bacino, l’Arpa, i sommozzatori di Genova Voltri e questa volta anche gli esperti del Cnr. Quest’ultimi dal 19 giugno allestiranno il cantiere collocando boe in superficie e transetti sul fondo del lago ed eseguendo la mappatura del cumulo di rifiuti di gomma. Nella prima settimana di luglio invece, con data da fissare e in una sola giornata, verranno prelevati campioni di sedimenti, scarti e organismi da sottoporre ad analisi. Nei prossimi giorni, in vista dell’intervento, Pezzotti emetterà un’ordinanza di divieto di sosta dei mezzi sul piazzale in vicinanza dell’imbocco della galleria del Corno dove sarà depositato parecchio materiale portato in superficie di cui tuttavia solo una parte verrà campionata, mentre la restante dovrà essere smaltita. «Ho già preso contatti con Servizi Comunali spa per affrontare la questione smaltimento» sottolinea il sindaco, soddisfatto della risposta alle sue insistenti richieste di «verificare la possibilità o meno di rimuovere i rifiuti in modo tale che si possa dare una risposta definitiva ad una questione che con le immersioni dei sub ogni tanto torna alla ribalta».

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