Trovato morto in casa a Rogno
Fermato il fratello che viveva con lui

Avrebbe colpito più volte il fratello provocando ferite che l’hanno poi portato alla morte: in carcere marocchino di 37 anni, accusato di omicidio volontario.

Avrebbe colpito più volte il fratello provocando ferite che l’hanno poi portato alla morte. Per questo motivo M. M., 37 anni, è stato fermato per l’omicidio di Hicham Mouhal, 34 anni, trovato senza vita nell’abitazione a Rogno che condivideva con il fratello maggiore. L’accusa è di omicidio volontario.

Il giovane 34enne è stato trovato, nel pomeriggio di mercoledì 23 ottobre, esanime sul divano in un appartamento di una palazzina di tre piani in via Roma al civico 19, strada parallela alla statale del Tonale che risale l’Alto Sebino verso la Val Camonica. Il marocchino sarebbe morto in seguito a una lite degenerata e sarebbe stato colpito da calci e pugni al viso all’interno dell’abitazione che risulta intestata al fratello maggiore.

La lite risalirebbe alla notte di martedì 22 ottobre ma soltanto alle 14 di mercoledì il padre della vittima, che vive in un altro appartamento della stessa palazzina, ha trovato il figlio esanime e ha chiamato i soccorsi. Soltanto nelle ore successive i Carabinieri hanno scoperto che in realtà Hicham Mouhal era stato ucciso e i sospetti a quel punto si sono indirizzati sul fratello che fino a tarda notte di mercoledì è stato interrogato dai carabinieri al comando provinciale di Bergamo. Il caso è seguito dal pm Antonio Pansa, venerdì ci sarà l’interrogatorio di garanzia davanti al gip.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti tra i due fratelli, entrambi con precedenti penali e con problemi di alcolismo, sarebbe scaturita nella serata di martedì una forte lite per motivi non ancora chiariti. Il più giovane, in seguito alle percosse, sarebbe finito contro un armadio con i vetri in camera da letto. Ferito è poi stramazzato sul divano del soggiorno. La morte, dai primi accertamenti, sarebbe dovuta a soffocamento. La vittima infatti è stata trovata a faccia in giù con il viso su un cuscino. Venerdì è prevista l’autopsia all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo. È stato il padre, il giorno seguente, a allertare il 118. L’arrestato gli aveva detto di essere andato a dormire e di non sapere cosa fosse successo al fratello. Ai Carabinieri, nel corso dell’interrogatorio, ha confermato la lite ma non l’omicidio.

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