Trovato morto in casa a Rogno
Il papà: non so cosa sia successo

Il dolore del padre e la sua testimonianza. Proprio lui ha scoperto Hicham, 34 anni, riverso sul divano. Il figlio maggiore, Mohamed di 37 anni, è in carcere per omicidio.

Ibrahia, il padre di Hicham e Mohamed Mouhal, ha 66 anni: pur essendo arrivato in Italia nel 1991, parla in un italiano stentato. Gli amici che sono con lui per rincuorarlo aiutano ad interpretare le sue parole, piene di amarezza, dolore e sconforto per quanto accaduto. «Ho passato la notte in caserma – racconta – e i carabinieri mi hanno lasciato tornare a casa questa mattina (giovedì 24 ottobre, ndr) insieme all’altro figlio che vive con me». Provando a chiedergli cosa sia successo, l’istinto paterno ha il sopravvento: «Quando Mohamed mi ha detto che Hicham era stato male abbiamo chiamato le ambulanze, ma non so cosa sia successo, non lo so proprio».

Numero civico 17 e numero civico 19 di via Roma nel centro di Rogno. Sono queste le due abitazioni dove vivono i protagonisti della vicenda: in un appartamento di un condominio, al terzo piano i fratelli Mohamed e Hicham (entrambi con permessi non in regola e senza lavoro: Hicham in Italia dal 2001, Mohamed approdato in Bergamasca nel 1997, con un documento di soggiorno permanente ottenuto nel 1999 ma poi revocato per problemi con la giustizia nel 2010), al civico 17 invece vive Ibrahia (la moglie ha lasciato da parecchi mesi l’Italia per tornare in Marocco), con un terzo figlio, che non ha guai con la giustizia e lavora come operaio.

Martedì sera, quando al terzo piano della palazzina rosa al civico 19 i due fratelli Mouhal hanno iniziato a discutere, diversi vicini hanno avvertito rumori sospetti, forte trambusto; molti dei residenti della zona sono stati ascoltati dai carabinieri nel pomeriggio di mercoledì. Tra questi Stanley Airhuoyor, nigeriano di 31 anni, richiedente asilo e in attesa di documenti da quattro anni, racconta: «Martedì sera ho sentito parecchio rumore dall’appartamento sopra il mio: qualche colpo, e poi il rumore di vetri cadere a terra sul pavimento. Ieri pomeriggio (mercoledì, ndr) quando sono tornato a casa ho visto le sirene dei carabinieri e delle ambulanze: un amico mi ha chiamato per sapere cosa era successo, ma non lo sapevo». Intanto, il fratello di Icham era già stato condotto in caserma a Bergamo per essere ascoltato: nella notte tra mercoledì 23 e giovedì 24 ottobre, intorno alle 4, è scattato il provvedimento d’arresto per omicidio.

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