In Etiopia a «far quadrare i conti»
Francesca salva i bambini malnutriti

Francesca Gritti e la sua esperienza con il Cuamm-Medici per l’Africa: «Qui l’impossibile diventa possibile». Una storia di vita per una «buona» domenica.

Francesca Gritti nella cooperazione internazionale ha trovato il campo ideale dove unire la sua professionalità, le cose che ama, i valori in cui crede e la possibilità di viaggiare. Con il Cuamm-Medici per l’Africa è in Etiopia dove svolge l’incarico di coordinatrice amministrativa. Numeri e dati, la sua passione, incrociano la vita della gente di quella terra povera e il lavoro instancabile di medici e infermieri degli ospedali e dei Centri di salute.

Trentaquattro anni, di San Giovanni Bianco, laureata in Giurisprudenza a Bergamo e con un master in Cooperazione internazionale, ha conosciuto l’Africa durante un periodo di stage nell’ambasciata in Tanzania. È lì che, attraverso l’amicizia con altri giovani, ha incontrato il Cuamm che l’ha condotta prima in Sud Sudan e poi in Etiopia.

I conti sulle donazioni

«Il mio lavoro è meno entusiasmante di quello del medico – dice –. Si tratta di gestire le spese riuscendo a trovare il giusto ed efficace equilibrio tra le pochissime risorse e i bisogni infiniti. Ogni volta è una sfida». Le donazioni che il Cuamm riceve vengono incanalate nei progetti ed è compito di Francesca fare sì che nemmeno un centesimo vada perduto. «Lavoro perché il lavoro dei medici sia possibile. Far quadrare i conti è il risultato del bilancio finale, ma ho sempre ritenuto importante conoscere direttamente i luoghi e le persone per le quali si spendono le risorse giunte dai donatori».

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