«Non dimentichiamo le vittime del Covid»
Angelus, il Papa saluta i fedeli di Carobbio

Non dimentichiamo le vittime del Covid e i migranti morti. Il saluto ai fedeli di Carobbio degli Angeli.

«Nn dimentichiamo, non dimentichiamo le vittime del Coronavirus». Dinanzi a una pandemia che non conosce ancora vie d’uscita, dinanzi anche alla preoccupante risalita dei contagi, Papa Francesco invita a tenere ben presenti le sofferenze di chi ha patito più da vicino gli effetti della malattia. «Questa mattina (domenica 23 agosto, ndr) - spiega dopo la recita dell’Angelus - ho sentito la testimonianza di una famiglia che ha perso i nonni, senza poterli congedare e salutare, nello stesso giorno». «Tanta sofferenza, tante persone che hanno perso la vita, vittime della malattia - lamenta il Pontefice -; e tanti volontari, medici, infermieri, suore, sacerdoti, che anche hanno perso la vita. Ricordiamo le famiglie che hanno sofferto per questo».

Il ricordo del Papa prende spunto dalla presenza in Piazza San Pietro di un gruppo di famiglie, che saluta, di Carobbio degli Angeli, «venute in pellegrinaggio in ricordo delle vittime del coronavirus». Ma il suo «dopo-Angelus», dopo aver sottolineato nella catechesi che la carità cristiana «è vedere Gesù nel volto del povero», è un crescendo di situazioni di sofferenza, su cui si incentrano i suoi appelli. E particolarmente duro è il richiamo sui migranti morti in mare, come accaduto anche negli ultimi giorni.

«Il Signore ci chiederà conto di tutti i migranti caduti nei viaggi della speranza - scandisce -. Sono stati vittime della cultura dello scarto». L’occasione è il decimo anniversario, lunedì, del massacro di 72 migranti a San Fernando, Tamaulipas, nel Messico centrale. «Erano persone di diversi Paesi che cercavano una vita migliore - osserva il Papa -. Esprimo la mia solidarietà alle famiglie delle vittime che ancora oggi invocano giustizia e verità su quanto accaduto».

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