La Provincia studia la strada killer
Sotto esame gli accessi e la velocità

Tante, troppe, le vittime in quel tratto di strada, una ventina solo nell’ultimo decennio. Via Tasso pronta a interventi per aumentare la sicurezza. Martedì 1° marzo l’ultimo saluto a Luana Rossi.

È sotto la lente della Provincia l’arteria che in Val Gandino è stata soprannominata la «strada killer» per quelle tante, troppe vittime, lasciate sull’asfalto negli anni, una ventina nell’ultimo decennio. Una terribile conta a cui si è aggiunto il nome di Luana Rossi, la giovane di Casnigo rimasta uccisa in un incidente avvenuto nel pomeriggio di sabato. Il settore Mobilità di Via Tasso da tempo sta monitorando questa strada insieme a quelle più pericolose, costruendo una mappatura dei punti che hanno registrato il maggior numero di sinistri e di morti.

Partendo da questi dati verranno disposti una serie di interventi che potranno essere messi in atto solo dopo aver raccolto le risorse necessarie: «Dopo un attento studio cercheremo di risolvere tutte le criticità, facendo la nostra parte – commenta Pasquale Gandolfi, consigliere delegato alla Viabilità della Provincia –. Ma un richiamo forte va fatto anche agli automobilisti affinché rispettino i limiti di velocità, perché quando si tratta di sicurezza stradale deve esserci una compartecipazione tra l’istituzione che gestisce l’infrastruttura e chi la utilizza».

Per migliorare la visibilità la Provincia sta valutando di eliminare il doppio senso di marcia su questi innesti a raso, riservando a uno l’entrata e a un altro l’uscita. Anche l’installazione di limitatori della velocità è al vaglio, come anche un potenziamento dell’illuminazione visto che molti scontri sono stati registrati nella notte. Insieme ai guardrail che di frequente impediscono la visuale proprio per chi intende inserirsi sulla provinciale 42 dalle tante realtà commerciali e artigianali che sorgono in Val Gandino.

Intanto nel pomeriggio di martedì 1° marzo si celebrerà il funerale di Luana Rossi, alle 14,30 nella parrocchiale di San Giovanni Battista, partendo dalla camera mortuaria della casa di riposo San Giuseppe di Casnigo.

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