Sono 152 i beni confiscati alla criminalità organizzata presenti nella provincia di Bergamo al 1° ottobre 2025. Sono soprattutto box, autorimesse, ma anche appartamneti, ville, terreni agricoli o edificabili. È quanto emerge dall'ultimo aggiornamento regionale sulla mappatura dei beni sequestrati e destinati,elaborati dall'associazione Libera che fotografa la diffusione del fenomeno e lo stato delle procedure di riutilizzo. Tra questi immobili, 63 sono già stati destinati a finalità sociali o istituzionali, mentre 89 risultano ancora in amministrazione, in attesa cioè di un nuovo utilizzo da parte di enti o associazioni del territorio.Il comune di Fornovo San Giovanni è quello con il numero più elevato di beni confiscati: 18 in totale, tutti attualmente in amministrazione. Seguono Filago con 16 immobili, Foppolo con 15, e Bergamo città, dove si contano 12 beni tra destinati e in gestione. La presenza di beni sottratti alla criminalità è diffusa in modo capillare su tutto il territorio provinciale: da Dalmine a Gorlago , da Seriate a Lovere.Il percorso che trasforma un bene sottratto alla criminalità in una risorsa per la collettività è lungo e complesso. Tutto comincia con il sequestro preventivo, disposto dal giudice quando vi sono elementi che fanno ritenere che un bene sia stato acquistato con proventi illeciti o appartenga a persone coinvolte in attività criminali.Se, al termine del procedimento, viene confermata l'origine illecita, il tribunale ne dispone la confisca definitiva: il bene diventa così proprietà dello Stato. Il servizio di Paola Abrate
Sono 152 i beni confiscati alla criminalità organizzata presenti nella provincia di Bergamo al 1° ottobre 2025. Sono soprattutto box, autorimesse, ma anche appartamneti, ville, terreni agricoli o edificabili. È quanto emerge dall'ultimo aggiornamento regionale sulla mappatura dei beni sequestrati e destinati,elaborati dall'associazione Libera che fotografa la diffusione del fenomeno e lo stato delle procedure di riutilizzo. Tra questi immobili, 63 sono già stati destinati a finalità sociali o istituzionali, mentre 89 risultano ancora in amministrazione, in attesa cioè di un nuovo utilizzo da parte di enti o associazioni del territorio.Il comune di Fornovo San Giovanni è quello con il numero più elevato di beni confiscati: 18 in totale, tutti attualmente in amministrazione. Seguono Filago con 16 immobili, Foppolo con 15, e Bergamo città, dove si contano 12 beni tra destinati e in gestione. La presenza di beni sottratti alla criminalità è diffusa in modo capillare su tutto il territorio provinciale: da Dalmine a Gorlago , da Seriate a Lovere.Il percorso che trasforma un bene sottratto alla criminalità in una risorsa per la collettività è lungo e complesso. Tutto comincia con il sequestro preventivo, disposto dal giudice quando vi sono elementi che fanno ritenere che un bene sia stato acquistato con proventi illeciti o appartenga a persone coinvolte in attività criminali.Se, al termine del procedimento, viene confermata l'origine illecita, il tribunale ne dispone la confisca definitiva: il bene diventa così proprietà dello Stato. Il servizio di Paola Abrate