Un buco di 23 cm sulla rotaia e quella nuova era lì pronta. L''inchiesta parte da qui. La Procura di Milano indaga per accertare se e come sono stati fatti i controlli tecnici sia sulle rotaie della linea ferroviaria Cremona-Milano Garibaldi sia sui vagoni del treno pendolari che alle 6.57 di ieri mattina è deragliato un chilometro e 300 metri dopo la stazione di Pioltello uccidendo tre persone e ferendone altre 95. Il nodo è la manutenzione. Esclusa ogni ipotesi di sabotaggio. La questione non è di poco conto. Riguarda le responsabilità, quindi i corposi risarcimenti alle vittime, nell’inchiesta per disastro colposo dei pm Maura Ripamonti e Leonardo Lesti che hanno sequestrato i rottami, la scatola nera, l’area del disastro e documentazione sui programmi di manutenzione di Rete ferroviaria italiana sulla linea ferroviaria e di Trenord sui convogli. Il fascicolo per ora è contro ignoti ma i nomi dei primi indagati potrebbero arrivare ad ore. A cedere è stato un segmento della parte superiore di una rotaia, quella di sinistra, che si è come scollato lasciando aperto un «buco» lungo 23 centimetri dal quale è uscita la ruota di uno dei due carrelli della terza carrozza che, deragliando, ha trascinato quella successiva. I due periti nominati dai pm dovranno accertare le cause di questo cedimento strutturale e chiarire se sia stato fatto tutto il possibile per evitarlo. La rottura è avvenuta alla giunzione tra le rotaie dove viene installato il «giunto isolato incollato» che, oltre a tenere insieme le rotaie, appunto, ha il compito di segnalare con un sensore il passaggio del treno alla sala controllo e impedire, facendo scattare i semafori rossi, che due convogli percorrano contemporaneamente lo stesso tratto al di sotto di una distanza di sicurezza prestabilita. Proprio per questo il giunto è sottoposto a un controllo severo e viene sostituito periodicamente. Rfi assicura che i controlli sono scrupolosi e vengono fatti almeno una volta al mese da personale specializzato e da un «Treno diagnostico» che passa periodicamente ed è in grado di verificare le condizioni dei binari, come aveva fatto un paio di settimane fa senza rilevare nulla di irregolare. I magistrati interrogheranno il macchinista del treno deragliato ma potrebbero chiamare anche quelli dei convolgi transitati in precedenza per sapere se hanno avvertito qualcosa di strano, come un colpo sotto le ruote.
Un buco di 23 cm sulla rotaia e quella nuova era lì pronta. L''inchiesta parte da qui. La Procura di Milano indaga per accertare se e come sono stati fatti i controlli tecnici sia sulle rotaie della linea ferroviaria Cremona-Milano Garibaldi sia sui vagoni del treno pendolari che alle 6.57 di ieri mattina è deragliato un chilometro e 300 metri dopo la stazione di Pioltello uccidendo tre persone e ferendone altre 95. Il nodo è la manutenzione. Esclusa ogni ipotesi di sabotaggio. La questione non è di poco conto. Riguarda le responsabilità, quindi i corposi risarcimenti alle vittime, nell’inchiesta per disastro colposo dei pm Maura Ripamonti e Leonardo Lesti che hanno sequestrato i rottami, la scatola nera, l’area del disastro e documentazione sui programmi di manutenzione di Rete ferroviaria italiana sulla linea ferroviaria e di Trenord sui convogli. Il fascicolo per ora è contro ignoti ma i nomi dei primi indagati potrebbero arrivare ad ore. A cedere è stato un segmento della parte superiore di una rotaia, quella di sinistra, che si è come scollato lasciando aperto un «buco» lungo 23 centimetri dal quale è uscita la ruota di uno dei due carrelli della terza carrozza che, deragliando, ha trascinato quella successiva. I due periti nominati dai pm dovranno accertare le cause di questo cedimento strutturale e chiarire se sia stato fatto tutto il possibile per evitarlo. La rottura è avvenuta alla giunzione tra le rotaie dove viene installato il «giunto isolato incollato» che, oltre a tenere insieme le rotaie, appunto, ha il compito di segnalare con un sensore il passaggio del treno alla sala controllo e impedire, facendo scattare i semafori rossi, che due convogli percorrano contemporaneamente lo stesso tratto al di sotto di una distanza di sicurezza prestabilita. Proprio per questo il giunto è sottoposto a un controllo severo e viene sostituito periodicamente. Rfi assicura che i controlli sono scrupolosi e vengono fatti almeno una volta al mese da personale specializzato e da un «Treno diagnostico» che passa periodicamente ed è in grado di verificare le condizioni dei binari, come aveva fatto un paio di settimane fa senza rilevare nulla di irregolare. I magistrati interrogheranno il macchinista del treno deragliato ma potrebbero chiamare anche quelli dei convolgi transitati in precedenza per sapere se hanno avvertito qualcosa di strano, come un colpo sotto le ruote.