Sulle rive del lago Vittoria, in Kenya, il villaggio di Nyagwethe continua a raccontare la storia di Franco Pini, un uomo visionario, un po' folle come lo erano i grandi pionieri, capace negli anni Ottanta di vedere futuro dove non c'era nulla. Arrivato per la prima volta nel 1980 con una spedizione scout, rimase colpito dalla bellezza del luogo e, allo stesso tempo, dalla povertà estrema che segnava la vita degli abitanti. Tornato in Italia, non riuscì più a distogliere il pensiero da quel villaggio isolato e decise di dedicargli la sua vita.Nel 1982 ripartì da solo, armato di pochi strumenti, grande determinazione e i propri risparmi. Così iniziò un lavoro paziente e tenace, costruendo passo dopo passo tutto ciò che serviva per dare alla comunità dignità e opportunità: un dispensario medico, un acquedotto di oltre sei chilometri, un mercato all'ingrosso, laboratori artigianali, mense e dormitori, case per l'accoglienza e una chiesa. Il cuore del suo progetto divenne il grande complesso scolastico — dall'asilo al politecnico — che ancora oggi forma centinaia di bambini e ragazzi.Nel 1999 un gruppo di amici diede vita all'Associazione Franco Pini Onlus, nata per sostenere e dare continuità al suo lavoro. L'associazione continua a trasferire ogni donazione direttamente a Nyagwethe, rafforzando i servizi già esistenti e favorendo nuove iniziative economiche capaci di rendere il villaggio sempre più autonomo, Ccome la produzione di olio di girasole.Oggi, a diversi anni dalla sua scomparsa, l'opera di Franco Pini prosegue grazie all'impegno dei figli e dei numerosi volontari che si riconoscono nel suo esempio.La sua storia continua a vivere nel lavoro quotidiano dell'associazione e nel progresso del villaggio: il risultato concreto di una vita spesa per trasformare un sogno in realtà.Il servizio di Paola Abrate
Sulle rive del lago Vittoria, in Kenya, il villaggio di Nyagwethe continua a raccontare la storia di Franco Pini, un uomo visionario, un po' folle come lo erano i grandi pionieri, capace negli anni Ottanta di vedere futuro dove non c'era nulla. Arrivato per la prima volta nel 1980 con una spedizione scout, rimase colpito dalla bellezza del luogo e, allo stesso tempo, dalla povertà estrema che segnava la vita degli abitanti. Tornato in Italia, non riuscì più a distogliere il pensiero da quel villaggio isolato e decise di dedicargli la sua vita.Nel 1982 ripartì da solo, armato di pochi strumenti, grande determinazione e i propri risparmi. Così iniziò un lavoro paziente e tenace, costruendo passo dopo passo tutto ciò che serviva per dare alla comunità dignità e opportunità: un dispensario medico, un acquedotto di oltre sei chilometri, un mercato all'ingrosso, laboratori artigianali, mense e dormitori, case per l'accoglienza e una chiesa. Il cuore del suo progetto divenne il grande complesso scolastico — dall'asilo al politecnico — che ancora oggi forma centinaia di bambini e ragazzi.Nel 1999 un gruppo di amici diede vita all'Associazione Franco Pini Onlus, nata per sostenere e dare continuità al suo lavoro. L'associazione continua a trasferire ogni donazione direttamente a Nyagwethe, rafforzando i servizi già esistenti e favorendo nuove iniziative economiche capaci di rendere il villaggio sempre più autonomo, Ccome la produzione di olio di girasole.Oggi, a diversi anni dalla sua scomparsa, l'opera di Franco Pini prosegue grazie all'impegno dei figli e dei numerosi volontari che si riconoscono nel suo esempio.La sua storia continua a vivere nel lavoro quotidiano dell'associazione e nel progresso del villaggio: il risultato concreto di una vita spesa per trasformare un sogno in realtà.Il servizio di Paola Abrate
Sulle rive del lago Vittoria, in Kenya, il villaggio di Nyagwethe continua a raccontare la storia di Franco Pini, un uomo visionario, un po' folle come lo erano i grandi pionieri, capace negli anni Ottanta di vedere futuro dove non c'era nulla. Arrivato per la prima volta nel 1980 con una spedizione scout, rimase colpito dalla bellezza del luogo e, allo stesso tempo, dalla povertà estrema che segnava la vita degli abitanti. Tornato in Italia, non riuscì più a distogliere il pensiero da quel villaggio isolato e decise di dedicargli la sua vita.Nel 1982 ripartì da solo, armato di pochi strumenti, grande determinazione e i propri risparmi. Così iniziò un lavoro paziente e tenace, costruendo passo dopo passo tutto ciò che serviva per dare alla comunità dignità e opportunità: un dispensario medico, un acquedotto di oltre sei chilometri, un mercato all'ingrosso, laboratori artigianali, mense e dormitori, case per l'accoglienza e una chiesa. Il cuore del suo progetto divenne il grande complesso scolastico — dall'asilo al politecnico — che ancora oggi forma centinaia di bambini e ragazzi.Nel 1999 un gruppo di amici diede vita all'Associazione Franco Pini Onlus, nata per sostenere e dare continuità al suo lavoro. L'associazione continua a trasferire ogni donazione direttamente a Nyagwethe, rafforzando i servizi già esistenti e favorendo nuove iniziative economiche capaci di rendere il villaggio sempre più autonomo, Ccome la produzione di olio di girasole.Oggi, a diversi anni dalla sua scomparsa, l'opera di Franco Pini prosegue grazie all'impegno dei figli e dei numerosi volontari che si riconoscono nel suo esempio.La sua storia continua a vivere nel lavoro quotidiano dell'associazione e nel progresso del villaggio: il risultato concreto di una vita spesa per trasformare un sogno in realtà.Il servizio di Paola Abrate
Sulle rive del lago Vittoria, in Kenya, il villaggio di Nyagwethe continua a raccontare la storia di Franco Pini, un uomo visionario, un po' folle come lo erano i grandi pionieri, capace negli anni Ottanta di vedere futuro dove non c'era nulla. Arrivato per la prima volta nel 1980 con una spedizione scout, rimase colpito dalla bellezza del luogo e, allo stesso tempo, dalla povertà estrema che segnava la vita degli abitanti. Tornato in Italia, non riuscì più a distogliere il pensiero da quel villaggio isolato e decise di dedicargli la sua vita.Nel 1982 ripartì da solo, armato di pochi strumenti, grande determinazione e i propri risparmi. Così iniziò un lavoro paziente e tenace, costruendo passo dopo passo tutto ciò che serviva per dare alla comunità dignità e opportunità: un dispensario medico, un acquedotto di oltre sei chilometri, un mercato all'ingrosso, laboratori artigianali, mense e dormitori, case per l'accoglienza e una chiesa. Il cuore del suo progetto divenne il grande complesso scolastico — dall'asilo al politecnico — che ancora oggi forma centinaia di bambini e ragazzi.Nel 1999 un gruppo di amici diede vita all'Associazione Franco Pini Onlus, nata per sostenere e dare continuità al suo lavoro. L'associazione continua a trasferire ogni donazione direttamente a Nyagwethe, rafforzando i servizi già esistenti e favorendo nuove iniziative economiche capaci di rendere il villaggio sempre più autonomo, Ccome la produzione di olio di girasole.Oggi, a diversi anni dalla sua scomparsa, l'opera di Franco Pini prosegue grazie all'impegno dei figli e dei numerosi volontari che si riconoscono nel suo esempio.La sua storia continua a vivere nel lavoro quotidiano dell'associazione e nel progresso del villaggio: il risultato concreto di una vita spesa per trasformare un sogno in realtà.Il servizio di Paola Abrate