La contrapposizione sprezzante, quasi fastidiosa, offensiva, fra lo strazio della famiglia, mamma papà sorella fratello e fidanzato di Sharon Verzeni, che hanno raccontato alla Corte d'Assise a singhiozzi chi era quella giovane donna che non conosceva il male, e la deposizione di Moussa Sangare, accusato di averla uccisa, che ritrattando ha dichiarato di non essere stato lui, raccontando quella lui stesso definisce una storiella. Un racconto, quello del presunto assassino, nel quale ha ribaltato tutto quello che aveva detto nell'interrogatorio ai carabinieri e davanti al Gip. Oggi lui racconta di essere scappato, di avere gettato i vestiti nell'Adda, di avere sotterrato il coltello usato per l'omicidio, di avere tolto tutte le collanine che indossava quella sera, e di avere smoontato la biciletta usata quella sera, solo per evitare che l'assassino, quindi un terzo rispetto a lui, potesse riconoscerelo e cercarlo.Sangare racconta di aver visto quella ragazza a sei metri da lui, di avere sentito una voce femminile che urlava e una mascolina che ribatteva. Non avrebbe capito cosa succedeva ma dice di aver detto fra se e se "Non voglio avere niente a che fare, scappo e in fretta". "Ho pensato - continua - Avrò visto qualcosa che non dovevo vedere", e quindi "Ho preso le mie precauzioni" ha continuato e nascosto ogni traccia di quella sera. Simona Befani
La contrapposizione sprezzante, quasi fastidiosa, offensiva, fra lo strazio della famiglia, mamma papà sorella fratello e fidanzato di Sharon Verzeni, che hanno raccontato alla Corte d'Assise a singhiozzi chi era quella giovane donna che non conosceva il male, e la deposizione di Moussa Sangare, accusato di averla uccisa, che ritrattando ha dichiarato di non essere stato lui, raccontando quella lui stesso definisce una storiella. Un racconto, quello del presunto assassino, nel quale ha ribaltato tutto quello che aveva detto nell'interrogatorio ai carabinieri e davanti al Gip. Oggi lui racconta di essere scappato, di avere gettato i vestiti nell'Adda, di avere sotterrato il coltello usato per l'omicidio, di avere tolto tutte le collanine che indossava quella sera, e di avere smoontato la biciletta usata quella sera, solo per evitare che l'assassino, quindi un terzo rispetto a lui, potesse riconoscerelo e cercarlo.Sangare racconta di aver visto quella ragazza a sei metri da lui, di avere sentito una voce femminile che urlava e una mascolina che ribatteva. Non avrebbe capito cosa succedeva ma dice di aver detto fra se e se "Non voglio avere niente a che fare, scappo e in fretta". "Ho pensato - continua - Avrò visto qualcosa che non dovevo vedere", e quindi "Ho preso le mie precauzioni" ha continuato e nascosto ogni traccia di quella sera. Simona Befani