bergamotg
20 Ottobre 2016
Seriate, trovata l'arma del delitto. ERa in una siepe vicina a casa
Tutto sta assumendo una forma chiarissima. Gli inquirenti sono convinti di essere sulla pista giusta, suffragata da indizi chiari e concordanti. E il ritrovamento di un coltello compatibile con l'arma del delitto va idealmente a chiudere il cerchio. Un cutter, affilatissimo, lungo 20 centimetri, con abbondanti tracce di sangue, arrugginito da un mese di esposizione all'ambiente esterno, ma assolutamente compatibile con la lama che la sera del 26 agosto sgozzò brutalmente Gianna. Un'esecuzione, alla quale la donna non ha potuto nemmeno opporre la minima resistenza. Un agguato da dietro, come indica la ricostruzione degli inquirenti, con la donna a terra. Il coltello è stato trovato da un uomo nella siepe del suo giardino, in via Presanella, sul lato che dà verso il parco di via Adamello. Era dentro ad un sacchetto della spesa insieme ad a resti di cibo. E secondo chi indaga sarebbe lo stesso cibo avanzato sulla tavola di casa Tizzani al termine della cena con il figlio e la nuora. I risultati dei Ris, in arrivo nei prossimi giorni, diranno se quel sangue è di Gianna Del Gaudio e se ci sono anche tracce biologiche di altre persone, prova che inchioderebbe l' assassino. Per ora gli inquirenti non si sbilanciano, ma gli elementi ritrovati sono ritenuti «molto interessanti». Dalla villetta del delitto alla siepe di via Presanella ci sono circa 400 metri: per percorrerli a piedi ci vogliono 6 minuti. Se fosse stato il marito a ucciderla, avrebbe avuto tutto il tempo di andare e tornare da via Madonna delle Nevi e poi dare l' allarme. Nella villetta dell' omicidio sono state ritrovate anche tracce di sangue da gocciolamento, che non vanno però nella direzione della porta sul retro da cui sarebbe fuggito - secondo il racconto dell' ex ferroviere - l' uomo incappucciato. È quindi possibile che il cutter insanguinato sia stato infilato subito dopo il delitto nel sacchetto insieme ai resti di cibo, per non lasciare tracce di sangue per casa. E che poi sia stato fatto sparire la notte stessa o nei giorni successivi. Simona Befani
Tutto sta assumendo una forma chiarissima. Gli inquirenti sono convinti di essere sulla pista giusta, suffragata da indizi chiari e concordanti. E il ritrovamento di un coltello compatibile con l'arma del delitto va idealmente a chiudere il cerchio. Un cutter, affilatissimo, lungo 20 centimetri, con abbondanti tracce di sangue, arrugginito da un mese di esposizione all'ambiente esterno, ma assolutamente compatibile con la lama che la sera del 26 agosto sgozzò brutalmente Gianna. Un'esecuzione, alla quale la donna non ha potuto nemmeno opporre la minima resistenza. Un agguato da dietro, come indica la ricostruzione degli inquirenti, con la donna a terra. Il coltello è stato trovato da un uomo nella siepe del suo giardino, in via Presanella, sul lato che dà verso il parco di via Adamello. Era dentro ad un sacchetto della spesa insieme ad a resti di cibo. E secondo chi indaga sarebbe lo stesso cibo avanzato sulla tavola di casa Tizzani al termine della cena con il figlio e la nuora. I risultati dei Ris, in arrivo nei prossimi giorni, diranno se quel sangue è di Gianna Del Gaudio e se ci sono anche tracce biologiche di altre persone, prova che inchioderebbe l' assassino. Per ora gli inquirenti non si sbilanciano, ma gli elementi ritrovati sono ritenuti «molto interessanti». Dalla villetta del delitto alla siepe di via Presanella ci sono circa 400 metri: per percorrerli a piedi ci vogliono 6 minuti. Se fosse stato il marito a ucciderla, avrebbe avuto tutto il tempo di andare e tornare da via Madonna delle Nevi e poi dare l' allarme. Nella villetta dell' omicidio sono state ritrovate anche tracce di sangue da gocciolamento, che non vanno però nella direzione della porta sul retro da cui sarebbe fuggito - secondo il racconto dell' ex ferroviere - l' uomo incappucciato. È quindi possibile che il cutter insanguinato sia stato infilato subito dopo il delitto nel sacchetto insieme ai resti di cibo, per non lasciare tracce di sangue per casa. E che poi sia stato fatto sparire la notte stessa o nei giorni successivi. Simona Befani
