Fiaccole accese a Foppolo, un falò acceso nel cuore di Valleve. Così la Valle Brembana ha voluto ricordare, anche quest’anno, l’alluvione del 1987. Il 18 luglio di 38 anni fa piogge torrenziali provocarono frane, esondazioni e distruzione. Cinque le vittime, centinaia le persone isolate, danni per centinaia di miliardi di lire. Tre giorni incessanti di pioggia furono il prologo di quel tragico sabato pomeriggio. L’ondata di piena, partita nel primo pomeriggio da Mezzoldo — il paese più colpito — raggiunse San Giovanni Bianco e San Pellegrino verso le 17. Tutti i paesi dell’alta valle rimasero isolati e centinaia di villeggianti furono evacuati con gli elicotteri. Difficile dimenticare, per chi c’era, l’acqua che invadeva i paesi, il dolore, i danni. Ma anche la solidarietà che unì la valle e la forza di ricominciare.Il servizio di Melissa Braka
Fiaccole accese a Foppolo, un falò acceso nel cuore di Valleve. Così la Valle Brembana ha voluto ricordare, anche quest’anno, l’alluvione del 1987. Il 18 luglio di 38 anni fa piogge torrenziali provocarono frane, esondazioni e distruzione. Cinque le vittime, centinaia le persone isolate, danni per centinaia di miliardi di lire. Tre giorni incessanti di pioggia furono il prologo di quel tragico sabato pomeriggio. L’ondata di piena, partita nel primo pomeriggio da Mezzoldo — il paese più colpito — raggiunse San Giovanni Bianco e San Pellegrino verso le 17. Tutti i paesi dell’alta valle rimasero isolati e centinaia di villeggianti furono evacuati con gli elicotteri. Difficile dimenticare, per chi c’era, l’acqua che invadeva i paesi, il dolore, i danni. Ma anche la solidarietà che unì la valle e la forza di ricominciare.Il servizio di Melissa Braka