Clusone, Rovetta, Onore e Gazzaniga per un totale di dodici contagiati a partire dal 29 giugno, ma ancora troppi pochi indizi per identificare la causa del focolaio di legionellosi in Valle Seriana. Un focolaio che si è allargato anche alla media valle con un giovane di Gazzaniga ricoverato all'ospedale di Bergamo, ma la situazione sembra stabile nelle ultime 48 ore. Quattro pazienti sono stati dimessi dall’ospedale Locatelli di Piario e proseguono la terapia da casa mentre il contagiato ricoverato nella terapia intensiva dell'ospedale Bolognini di Seriate pare in via di miglioramento. Si attendono gli esiti dei campionamenti effettuati dai tecnici di Ats Bergamo sugli impianti idrici e di climatizzazione delle case dei contagiati, oltre che su varie fontanelle pubbliche di Clusone e Rovetta. Si sta cercando di circoscrivere i luoghi frequentati dai contagiati fino a dieci giorni prima della comparsa dei sintomi, il cosiddetto periodo di incubazione: la legionella prolifica nei tratti finali della rete idrica, vale a dire nei rubinetti e negli impianti di condizionamento. Inevitabilmente la situazione ha generato timori tra abitanti e turisti. Il servizio di Elisa Cucchi per Bergamo Tv con l'intervista al sindaco di Clusone Massimo Morstabilini.
Clusone, Rovetta, Onore e Gazzaniga per un totale di dodici contagiati a partire dal 29 giugno, ma ancora troppi pochi indizi per identificare la causa del focolaio di legionellosi in Valle Seriana. Un focolaio che si è allargato anche alla media valle con un giovane di Gazzaniga ricoverato all'ospedale di Bergamo, ma la situazione sembra stabile nelle ultime 48 ore. Quattro pazienti sono stati dimessi dall’ospedale Locatelli di Piario e proseguono la terapia da casa mentre il contagiato ricoverato nella terapia intensiva dell'ospedale Bolognini di Seriate pare in via di miglioramento. Si attendono gli esiti dei campionamenti effettuati dai tecnici di Ats Bergamo sugli impianti idrici e di climatizzazione delle case dei contagiati, oltre che su varie fontanelle pubbliche di Clusone e Rovetta. Si sta cercando di circoscrivere i luoghi frequentati dai contagiati fino a dieci giorni prima della comparsa dei sintomi, il cosiddetto periodo di incubazione: la legionella prolifica nei tratti finali della rete idrica, vale a dire nei rubinetti e negli impianti di condizionamento. Inevitabilmente la situazione ha generato timori tra abitanti e turisti. Il servizio di Elisa Cucchi per Bergamo Tv con l'intervista al sindaco di Clusone Massimo Morstabilini.