La fucina di Teveno è uno dei luoghi speciali che si possono trovare in Val di Scalve in questo caso nel comune di Vilminore. Si tratta di un edificio poggiato ad un enorme masso, dove grazie al lavoro di un maglio azionato dalle acque prelevate dal torrente Nembo e alla maestria dell’artigiano forgiatore, venivano costruiti tutti quegli attrezzi che servivano al vivere quotidiano dell'intera Valle. La Fucina di Teveno sorge lungo l’antica strada di Valbona che collegava Teveno e le frazioni d’Oltrepovo (Bueggio, Nona di Scalve e Pezzolo) all’abitato di Dezzo e alla via Mala. E’ uno degli edifici che davano vita ad una sorta di zona industriale; nelle vicinanze si trovavano infatti la segheria, il mulino a macina e la “stazione della teleferica”, luogo di raccolta del materiale estratto dalle miniere di Manina. La Fucina di Teveno ha bisogno ora di un piccolo restauro e non solo. Il sogno dell'associazione, che ne cura anche le aperture, è quello di rendere, per il giugno 2026, questo gioiello che rappresenta la storia scalvina accessibile a tutti, sistemando anche il sentiero di accesso allo stesso. Proprio per questo motivo, è stata aperta una raccolta crowdfunding che continuerà ancora per circa 20 giorni. Per realizzare il sogno dei volontari servono 12000 euro, 9000 per la struttura dal tetto alla messa in sicurezza di alcune aree mentre gli altri 3000. Il servizio di Elisa Cucchi per Bergamo TV con l'intervista a Fabio Morzenti dell'Associazione "La Fucina di Teveno".
La fucina di Teveno è uno dei luoghi speciali che si possono trovare in Val di Scalve in questo caso nel comune di Vilminore. Si tratta di un edificio poggiato ad un enorme masso, dove grazie al lavoro di un maglio azionato dalle acque prelevate dal torrente Nembo e alla maestria dell’artigiano forgiatore, venivano costruiti tutti quegli attrezzi che servivano al vivere quotidiano dell'intera Valle. La Fucina di Teveno sorge lungo l’antica strada di Valbona che collegava Teveno e le frazioni d’Oltrepovo (Bueggio, Nona di Scalve e Pezzolo) all’abitato di Dezzo e alla via Mala. E’ uno degli edifici che davano vita ad una sorta di zona industriale; nelle vicinanze si trovavano infatti la segheria, il mulino a macina e la “stazione della teleferica”, luogo di raccolta del materiale estratto dalle miniere di Manina. La Fucina di Teveno ha bisogno ora di un piccolo restauro e non solo. Il sogno dell'associazione, che ne cura anche le aperture, è quello di rendere, per il giugno 2026, questo gioiello che rappresenta la storia scalvina accessibile a tutti, sistemando anche il sentiero di accesso allo stesso. Proprio per questo motivo, è stata aperta una raccolta crowdfunding che continuerà ancora per circa 20 giorni. Per realizzare il sogno dei volontari servono 12000 euro, 9000 per la struttura dal tetto alla messa in sicurezza di alcune aree mentre gli altri 3000. Il servizio di Elisa Cucchi per Bergamo TV con l'intervista a Fabio Morzenti dell'Associazione "La Fucina di Teveno".