«Le sfide educative non si affrontano da soli: sono così complesse che comprendono tutta la sfera della persona. Richiedono la capacità - e l’umiltà - di mettersi in rete: scuola, famiglia, oratori, associazioni, istituzioni» spiega Marzia Marchesi , assessora ai Servizi educativi del Comune di Bergamo, con una lunga esperienza amministrativa alle spalle e un’attenzione particolare alle politiche giovanili.
Per affrontare la sfida di stare vicino ai giovani bisogna, secondo Marchesi, soprattutto mettersi in ascolto dei ragazzi . «La richiesta che arriva ai nostri educatori sul territorio è di avere dei luoghi dove stare e riconoscersi nel dialogo con gli altri pari» racconta. Non necessariamente posti dove “consumare” ma dove incontrarsi e confrontarsi su temi dell’attualità. «I ragazzi chiedono di essere riconosciuti, visti, ascoltati, di seguire i loro sogni».
Nel tempo libero l’assessora racconta nell’intervista a L’Eco di Bergamo incontra che ama camminare «soprattutto per borghi abbandonati : mi libera la mette e mi permette di incontrare le persone e scoprire quanta ricchezza c’è nel genere umano».
Un sogno per questi ragazzi? «Coltivare noi adulti, sempre, il coraggio della speranza che qualcosa migliori per noi e soprattutto per il loro futuro che poi declineranno secondo i loro valori». E un sogno per sè? «Mi piacerebbe fare un viaggio in motocicletta lungo le sponde del Mediterraneo, dall’Italia ai Balcani, alla Tunisia fino alla Libia e ritorno dalla Spagna. Non so se riuscirò prima o poi... ma mai dire mai».