Mamma di due bimbe e architetto
muore a 40 anni per ischemia

«Ha lasciato un vuoto incolmabile nella mia vita e in quella delle nostre due figlie». Così Michele Comotti, avvocato di 43 anni, ha commentato domenica, davanti alla camera mortuaria degli Ospedali Riuniti di Bergamo, l'inaspettata scomparsa della moglie, Lara Giglio, quarantenne, architetto in uno studio del capoluogo.

La giovane donna è deceduta venerdì scorso nell'ospedale cittadino in seguito a un'ischemia che l'aveva colpita qualche giorno prima. La giovane coppia, dalla cui unione sono nate Chiara ed Elena, rispettivamente di 10 e 6 anni, viveva felice a Torre Boldone e finora nulla aveva fatto presagire l'arrivo di un evento così drammatico.

Lunedì 22 Lara si è recata in uno studio medico di Trescore per sottoporre a una visita la figlia più grande. Improvvisamente, poco prima delle 15, si è sentita male a seguito di un aneurisma cerebrale che ha compromesso le sue funzioni cardiorespiratorie. Poco dopo è giunto sul posto un equipaggio del 118 che ha tentato per un quarto d'ora di rianimarla. Una volta ricoverata in terapia intensiva ai Riuniti, la successiva Tac ha dato un risultato di grave ischemia che non le ha lasciato scampo.

E' stata dichiarata clinicamente morta venerdì scorso e lunedì alle 15 si svolgeranno i suoi funerali nella Parrocchiale di Torre Boldone. «E' stata una sposa eccezionale – così la ricorda il marito – che non ha mai tralasciato occasione per dimostrare la sua dolcezza. Era in buona salute, per cui la sua prematura scomparsa mi ha colpito come un fulmine a ciel sereno. Alle bambine è stata data la notizia e a poco a poco dovranno rendersi conto che la loro vita non sarà più la stessa».
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