Val Seriana, sulla superstrada
«pali più corti per fare la cresta»

Pali lunghi 60 centimetri invece che 8-10 metri. Era questa la tecnica con cui, secondo l'accusa, veniva fatta la «cresta» sui lavori della superstrada Seriate-Nembro-Cene: è stata illustrata nell'aula di tribunale da Massimiliano Ravanelli, operaio della Edilcos (ora inattiva), una delle ditte che aveva ricevuto in subappalto i lavori dell'opera.

«I micropali - ha dettodovevano essere lunghi 8-10 metri e invece quelli che abbiamo posizionato erano di 60 centimetri, trenta all'interno dei piloni, trenta all'esterno, così che il personale spedito dall'Anas a ispezionare i lavori potesse constatare che i micropali di rinforzo c'erano, senza però capire che erano più corti».

Secondo il pm Giancarlo Mancusi, in tre viadotti del tratto Nembro-Albino non sarebbero stati posati tutti i micropali di rinforzo ai piloni di cemento previsti dal progetto. Una presunta irregolarità che non compromette comunque la stabilità, come aveva certificato il collegio di esperti nominato da Procura e Anas all'indomani dell'apertura dell'inchiesta nella primavera del 2006. Ciò non toglie, sostiene l'accusa, che ci sia stato un guadagno illecito risparmiando sul materiale previsto dal progetto.

Un anno il capocantiere della Carena, la ditta genovese che s'era aggiudicata l'appalto dell'opera, aveva patteggiato due anni (indultati) per truffa aggravata ai danni dello Stato e frode in pubbliche forniture. Con le stesse accuse ora sono a processo, davanti al giudice Lucia Graziosi, due imprenditori bergamaschi: Giulivo Fenaroli, 51 anni, di Villongo, e Cristiano Quagliati, 35 anni, di Gazzaniga.

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