Cromo, la replica di Raimondi:
«La Regione esclude gli aumenti»

«Per l'emergenza cromo nel territorio di 5 Comuni bergamaschi, la Regione Lombardia, su mio impulso, ha profuso - giustamente - un impegno straordinario: ben 5 milioni di euro in tre anni per il progetto di bonifica, 600.000 euro già immediatamente impegnati». Lo ricorda l'assessore alla Qualità dell'ambiente, Marcello Raimondi, dopo le lamentele di alcuni amministratori locali.

«Dopo questi concretissimi passi per bonificare la falda,- aggiunge Raimondi - la Regione ha anche voluto mettere a disposizione il proprio supporto tecnico per interventi infrastrutturali sulla rete idrica, non di sua competenza, visto che Comuni e società di gestione idrica, altre volte interrogati, non hanno saputo fornire un quadro chiaro dei problemi esistenti, cosa che si è ripetuta anche in questa occasione».

Raimondi replica così al comunicato emesso mercoledì da alcuni Comuni della Bassa Bergamasca a seguito di un incontro tecnico in Regione Lombardia con le aziende coinvolte nella gestione delle reti degli acquedotti di Verdellino, Ciserano, Arcene, Castelrozzone e Treviglio, finalizzato a verificare la praticabilità tecnica di interventi aggiuntivi rispetto all'importante progetto di bonifica per cui l'assessore Raimondi ha più volte assicurato la copertura regionale, e per cui è già stato firmato il decreto che anticipa i primi fondi necessari.

«E' sempre spiacevole - commenta Raimondi - quando, di fronte a problemi gravi e sentiti dalla popolazione, si privilegia la polemica politica e il cinico scaricabarile ad una corretta collaborazione istituzionale». Del resto la presenza dell'assessore all'incontro tecnico non era mai stata prevista né annunciata, l'invito della Regione era firmato da un funzionario e i sindaci erano stati informati per correttezza istituzionale e perché potessero individuare i tecnici da inviare per un proficuo svolgimento dei lavori.

Raimondi replica anche alle dichiarazioni del consigliere regionale IDV Gabriele Sola (che non era presente alla riunione): «Solleva polveroni polemici su una questione di cui sembra totalmente all'oscuro». E definisce «ancor più gravi e irresponsabili» le affermazioni del presidente del Circolo Legambiente della Bassa, Arturo Giudicatti, che cita polemicamente dichiarazioni di Raimondi che l'assessore non mai detto né avrebbe potuto non essendo presente all'incontro. «La Regione esclude categoricamente che si debba aumentare la tariffa del servizio idrico - dice Raimondi - per effettuare gli investimenti. Questa è una ipotesi che non è mai stata fatta al tavolo regionale». La competenza degli interventi sull'acquedotto (ad esempio per l'allacciamento di case sparse alla rete idrica) spetta per legge al gestore, che riscuote un'alta tariffa dai cittadini proprio per effettuare questi investimenti. La logica - fa sapere la Regione - vorrebbe che, ad esempio, un gestore come Cogeide (di cui è socio il Comune di Treviglio) che ha presentato un bilancio che risulta essere in utile netto di ben 650.000 euro, che sono soldi dei cittadini, mettesse in opera gli interventi necessari, come previsto dalla legge. D'altro canto - prosegue la nota regionale - agli uffici regionali non è mai pervenuto un progetto di interventi idrici infrastrutturali nei Comuni interessati. L'incontro del 26 era stato convocato proprio per far emergere questi progetti e valutarne la fattibilità tecnica. La Regione si era anche offerta di dare un supporto tecnico a comuni e gestori, ma su questo punto non ha ricevuto alcuna risposta. Va detto che i Comuni di Ciserano e Arcene di fronte a casi simili a quelli rilevati da Treviglio hanno provveduto a risolvere da sé, come dovuto, i problemi dei loro cittadini, senza polemiche politiche e rivendicazioni che forse - si osserva in assessorato - risentono di un clima pre-elettorale.

"La Regione, dal canto suo - assicura Raimondi - conferma tutto il suo impegno su un problema così delicato". (Ln)

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