Colognola: il fidanzato la accoltella
Ragazza incinta perde il bambino

Il fidanzato marocchino l'avrebbe picchiata a sangue, con calci e pugni, per poi accoltellarla all'addome, facendole perdere il bambino. È successo sabato sera a Colognola, vittima una ragazza di Capriate, Nicoletta Gaspani, 25 anni, che ora si trova ricoverata in gravi condizioni agli Ospedali Riuniti.

Guarda il servizio di Bergamo Tv clicca qui

Il fidanzato marocchino l'avrebbe picchiata a sangue, con calci e pugni, per poi accoltellarla all'addome, facendole perdere il bambino. È successo sabato sera a Colognola, vittima una ragazza di Capriate, Nicoletta Gaspani, 25 anni, che ora si trova ricoverata in gravi condizioni agli Ospedali Riuniti.

Il presunto autore del gesto - sarebbe stata proprio lei a indicarlo come tale alla polizia - sarebbe il fidanzato marocchino, nonché padre del nascituro: la squadra mobile della questura, che sta indagando sullo sconcertante episodio di violenza, gli sta dando la caccia senza sosta ma ancora non è riuscita a rintracciarlo.

Sulla vicenda gli inquirenti hanno mantenuto sin dall'inizio il più stretto riserbo e hanno per ora confermato soltanto che sull'episodio dell'accoltellamento c'è un'indagine in corso. Secondo quanto trapelato finora, il fatto è successo verso le 21,45 di sabato.

Nicoletta Gaspani era a casa del fidanzato, un marocchino quarantenne che conosceva da pochi mesi. Tre mesi fa era rimasta incinta. «A me quell'uomo non è mai piaciuto - racconta la madre della ragazza, Giuseppina Bonfanti, che abbiamo raggiunto telefonicamente -, lei mi diceva che era manesco. Già un'altra volta mia figlia mi aveva telefonato chiedendomi se potevo andarla a prendere perché lui l'aveva picchiata».

Sabato sera la situazione è precipitata. Secondo una prima ricostruzione dei fatti - ma gli inquirenti sono ancora al lavoro - i due fidanzati si trovavano all'interno dell'abitazione di lui, al quinto piano di un condominio di Colognola (la via non è stata resa nota per motivi d'indagine).

Improvvisamente è scoppiata una furibonda lite e il marocchino si sarebbe scagliato contro la giovane di Capriate, colpendola con calci e pugni, causandole lividi e tumefazioni al volto. Infine, le avrebbe sferrato una coltellata all'addome. Lei ha raccontato di aver tentato la fuga, ma l'uomo glielo avrebbe impedito chiudendo la porta a chiave.

Alla fine la ragazza, nonostante le ferite, con la forza della disperazione è riuscita ad aprire e a scappare all'esterno della casa. Una volta fuori si è imbattuta in una donna e le ha chiesto aiuto. È stata quest'ultima a chiamare i soccorsi. «Poi mi hanno detto che un'ambulanza della Croce Bianca - prosegue la madre della ragazza - è intervenuta sul posto e l'ha portata d'urgenza all'ospedale, dov'è ora ricoverata».

La polizia per il momento ha confermato soltanto che la venticinquenne è stata operata e non è più in pericolo di vita. Ma le sue condizioni sono gravi, così come le conseguenze di questa brutale aggressione: «I medici ci hanno detto che purtroppo ha perso il suo bambino - conferma la madre - e a causa della coltellata all'addome ha anche contratto la peritonite. Adesso è sotto sedativi».

A quanto pare, non si trattava della prima volta che l'uomo alzava le mani nei confronti della sua giovane fidanzata. «Sabato scorso - ricorda la madre - mia figlia mi aveva telefonato chiedendomi di andarla a prendere perché lui aveva alzato le mani».

Quanto al bambino, a parole l'uomo sembrava essere contento della futura nascita: «Era convinto che si trattasse di una femmina e aveva già scelto anche il nome», conferma la madre. Dopo aver alzato le mani, lui si faceva perdonare: «Chiedeva scusa a mia figlia in ginocchio - prosegue Giuseppina Bonfanti - e lei, che è d'animo buono, ci cascava. Quando mi presentò il fidanzato, tempo fa, io le dissi chiaramente che non mi piaceva affatto e che non mi ispirava alcuna fiducia».

Dell'uomo, al momento, si sa solo che ha 40 anni, è di nazionalità marocchina, e che lavora in una cooperativa. Dopo i fatti di sabato sera si sarebbe allontanato, facendo perdere le tracce. La polizia gli sta dando la caccia.
 Vittorio Attanà
 Remo Traina

© RIPRODUZIONE RISERVATA