Yara, ancora ricerche vane
Controlli su 15 mila telefonate

Al 15° giorno di ricerche di Yara nessuna traccia. Si infittiscono però le segnalazioni, si aggiungono ipotetici nuovi indizi. I carabinieri stanno esaminando le circa 15 mila telefonate registrate nelle «celle» di Mapello, Brembate e Ponte.

Al 15° giorno di ricerche, sospese con l'oscurità, nessuna traccia di Yara. Si infittiscono però le segnalazioni, si aggiungono ipotetici nuovi indizi, si intrecciano le versioni dei testimoni, si tenta di interpretare voci - anche le più disparate - che continuamente si rincorrono. Nelle ultime ore si fa sempre più largo l'ipotesi di sequestro di persona, non però per scopi sessuali. Gli inquirenti che lavorano «per restituire Yara viva», le deposizioni dei testimoni, l'inquietante frase «Ce l'ho, l'ho presa. La portiamo là» intercettata  in una conversazione via walkie-talkie (se ne è parlato a «Quarto grado» su Rete4 nella puntata di venerdì 10), sembrano ribaltare la pista «passionale» e spingere verso il colpo - premeditato - di una banda criminale per motivi e traffici ancora sconosciuti.

Va però aggiunto che la segnalazione che riguardava una interferenza nel walkie talkie di una signora di Ponte San Pietro che conversava con la figlia era stata presa in considerazione il secondo giorno dalla scomparsa di Yara e non avrebbe portato a risultati concreti. La segnalazione era giunta ai carabinieri che hanno sentito entrambe le donne ma la loro testimonianza non ha aiutato le indagini.

Le ricerche della task force di agenti e militari, degli investigatori e dei reparti specializzati dell'Arma e della Polizia proseguono senza sosta e senza che nulla trapeli all'esterno. Sabato le squadre di polizia, carabinieri, guardia forestale, vigili del fuoco e volontari della protezione civile hanno esteso le ricerche a diversi paesi limitrofi a Brembate Sopra arrivando fino ai boschi della Roncola, alle porte della Valle Imagna. Ancora senza nessun risultato.

Intanto in Procura è stato visto il marocchino Mohammed Fikri. Accompagnato dal legale non ha rilasciato dichiarazioni. Si è limitato a dire: "sto bene", mentre il suo legale ha detto che il motivo della visita in Procura è legato a "una istanza che ho fatto". Si tratta probabilmente di una istanza di dissequestro dei beni personali dell'immigrato avanzata nei giorni scorsi. Fikri era stato fermato sulla scorta di una telefonata intercettata mal tradotta, nella quale, ad una prima analisi, il marocchino diceva "Allah mi perdoni, non ho ucciso". Una telefonata che poi, si è rivelata essere di tutt'altro contenuto.

Accanto alle ricerche prosegue il lavoro investigativo delle forze dell'ordine su tabulati e utenze telefoniche. In particolare i carabinieri di un reparto specializzato stanno esaminando le circa 15.000 telefonate effettuate e ricevute registrate nelle celle dei territori di Mapello, Brembate e Ponte San Pietro nell'arco temporale compreso fra le 18,30 e le 19, ovvero quando Yara è scomparsa. Si tratta di un lavoro particolarmente complesso per il quale occorreranno alcuni giorni. Da controlli incrociati potrebbero emergere contatti anomali o concentrazioni di telefonate in determinati orari che potrebbero essere importanti per le indagini.

© RIPRODUZIONE RISERVATA