Il vescovo musicista tra i volontari
«Dovunque vado si prega per Yara»

C'è posto per tutti, basta volersi mettere in gioco e da fare ce n'è. In tanti luoghi, in tante realtà. È l'invito che la Caritas diocesana, l'Ufficio scolastico e Edufest indirizzano ai giovani, proponendo l'esperienza del volontariato. Una proposta che è stata rivolta a più di mille studenti degli istituti superiori della bergamasca, confluiti sabato 11 dicembre nell'auditorium del Seminario per scoprire le possibilità offerte ai ragazzi per conoscere e vivere il mondo del volontariato.

Ecco l'intervento del vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi. «Volontariato non è il raccontare, è l'esserci, essere dentro le cose con amore, perché è quello che fa grande l'uomo. Si diventa grandi amando. Le persone non hanno bisogno solo di servizi, di essere aiutate, ma di incontrare qualcuno. Io non sono mai stato volontario, ma ne comprendo la dimensione: vedo un'enormità di bisogni e tantissimi volontari. È un'esperienza che ti lascia dentro un modo diverso di vedere il mondo».

Il programma della mattinata ha visto un momento particolarmente significativo, con la presenza dei musicisti del Centro di musicoterapia orchestrale «La nota in più», nato su volontà dell'associazione «Spazio autismo». Il loro breve concerto ha visto la presenza di un interprete inconsueto, il vescovo, al quale è stato consegnato un violino e monsignor Beschi, occhi fissi alla partitura, ha eseguito quattro brani con i ragazzi. È finita i una standing ovation. 

Il saluto finale di monsignor Beschi ha abbracciato, insieme a tutti i ragazzi presenti, anche Yara e la sua famiglia e le tante persone che in modi diversi stanno collaborando alle ricerche. «Ho detto alla mamma che in ogni luogo in cui andrò, farò pregare per Yara».

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