Immobili, la Fiaip: in tre anni
valori ridotti in media del 20%

«Nel 2009 anche a Bergamo il settore immobiliare ha impattato contro lo tsunami della crisi mondiale del real estate. È stato il nostro “annus horribilis”, quello in cui non si riusciva a colmare il gap tra domanda e offerta». E' il commento della Fiaip.

«Nel 2009 anche a Bergamo il settore immobiliare ha impattato contro lo tsunami della crisi mondiale del real estate. È stato il nostro “annus horribilis”, quello in cui non si riusciva a colmare il gap tra domanda e offerta». È il commento di Giuliano Olivati, presidente provinciale Fiaip Bergamo, la Federazione italiana agenti immobiliari professionali, dopo la diffusione dei dati statistici della Camera di Commercio.

Dati che indicano come nel 2009 si è assistito a una brusca battuta d'arresto delle attività immobiliari nella provincia di Bergamo. Le 3.534 società di capitale operanti nel settore hanno visto un calo di fatturato del 24,2%, da una media di 454.270 euro del 2008 ai 344.377 del 2009.

«Si tratta di dati parziali, considerando che nel settore operano molte società di persone e ditte individuali che non depositano i bilanci - commenta Giuliano Olivat - ma l'indicazione statistica della Camera di Commercio è chiara».

«In tre anni, dalla crisi dei mutui subprime del 2007 a oggi, i valori immobiliari si sono ridotti in media del 20%, con picchi del 30%, e molti proprietari immobiliari sono rimasti paralizzati, congelando il prezzo in attesa di tempi migliori».

«Solo nel 2010 – prosegue Olivati – ci si è resi conto che le “vacche grasse” non sarebbero tornate presto, e i proprietari hanno cominciato a metabolizzare il plafonamento dei valori, abbassando i prezzi richiesti o rendendo più elastiche le trattative, per cui il mercato ha ricominciato timidamente a fluidificarsi».

«Del resto – conclude il presidente Fiaip Bergamo – anche al netto della crisi, i valori immobiliari sono almeno raddoppiati in 10 anni, complice anche l'introduzione dell'euro. L'immobile che si vendeva nel 2000 a 100 milioni di lire oggi vale almeno 100 mila euro, segno che il caro vecchio mattone non tradisce mai».

Il bene immobile, rileva l'Osservatorio Fiaip Bergamo, si rivaluta regolarmente considerando un ciclo decennale, e frutta un reddito diretto se dato in locazione, o indiretto se abitato dal proprietario, che risparmia così l'affitto. «Non esiste altro investimento al mondo - dice Olivati - con simili performance».

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