Yara, le ferite sarebbero più di sei
Non si scarta il soffocamento

L'anatomopatologa Cristina Cattaneo non ha rilasciato nessunissima dichiarazione di rilievo nell'intervista di stamattina, ma ci sono comunque indiscrezioni sull'esito dell'autopsia sul cadavere di Yara Gambirasio: ci sarebbero «più ferite» d'arma da taglio.

L'anatomopatologa Cristina Cattaneo non ha rilasciato nessunissima dichiarazione di rilievo nell'intervista di stamattina, ma ci sono comunque indiscrezioni sull'esito dell'autopsia sul cadavere di Yara Gambirasio: ci sarebbero «più ferite» d'arma da taglio, in particolare sulla braccia e sui polsi, come se la ginnasta tredicenne abbia tentato disperatamente di difendersi prima di essere uccisa.

Secondo quanto si apprende, l'autopsia confermerebbe le prime ipotesi degli investigatori. L'esame autoptico avrebbe infatti stabilito che oltre alle ferite individuate nel corso del primo esame del cadavere - almeno 6: una sul collo, una sul polso e quattro sulla schiena - ce ne sarebbero altre, in particolare su polsi e braccia. Tutte compatibili con un'arma da taglio.

E ci sarebbe di più. Sempre secondo quanto trapela, c'è anche il soffocamento tra le ipotesi al vaglio dei medici legali. La prima e più importante parte degli esami autoptici, quella incentrata sull'ispezione cadaverica e sui prelevamenti istologici, si è conclusa.

Secondo indiscrezioni, al momento però non confermate, l'esatta causa della morte (che è uno dei quesiti principali cui devono rispondere gli anatomopatologi) non è stata ancora definitivamente accertata. Le lesioni riscontrate già nell'immediatezza del ritrovamento, compatibili con delle coltellate, sono quattro sulla schiena, che non sono state la causa del decesso, e una più profonda al collo. Ma da una serie di altri segni non si potrebbe escludere nemmeno l'ipotesi del soffocamento. Per avere un quadro certo ci vorranno comunque alcuni giorni.

Intanto, di fronte alle prime indiscrezioni che circolano sulle risultanze dell'autopsia e sulla serie di ipotesi giornalistiche emerse dal giorno del ritrovamento dei resti di Yara, prendono posizione anche gli inquirenti, che precisano, «una volta per tutte», che per avere certezza ci vorranno dei giorni. Fonti vicine alla procura di Bergamo, infatti, hanno confermato che il lavoro fatto finora, pur se importantissimo, non permette da solo di dare risposte sicure.

© RIPRODUZIONE RISERVATA