Da Napoli a Bergamo, fino a Londra
Emozioni e preghiere dei nostri lettori

Arrivano da tutta Italia e anche dall'estero. Commoventi, piene di affetto per la piccola Yara e di parole di conforto per la sua famiglia. Sono le email dei nostri lettori. Urlano il dolore di chi ha pregato e sperato, e ora chiedono giustizia.

Arrivano da tutta Italia e anche dall'estero. Commoventi, piene di affetto per la piccola Yara e di parole di conforto per la sua famiglia. Sono le email dei nostri lettori. Urlano il dolore di chi ha pregato e sperato, e ora chiedono giustizia.

Ecco i messaggi che sono arrivati alla nostra redazione attraverso la mail [email protected]

Abito a Brembate di Sopra, conosco molto bene la famiglia Gambirasio, durante l'attesa di questi tre mesi io e la mia famiglia ci siamo recati a far visita ai nostri amici Fulvio e Maura avendo sempre timore di non riuscire a portare conforto e accompagnati dal timore di non poter affrontare in maniera "normale" l'incontro con questa famiglia meravigliosa: in tutte le occasioni nelle quali ci siamo incontrati sono sempre stati loro, Fulvio e Maura, a darci serenità e speranza. Quando sabato 26 febbraio ho appreso la notizia del ritrovamento di Yara, è crollata ogni speranza: un vortice di emozioni si sono susseguite ma una mi accompagna costantemente: vorrei stringermi in un abbraccio infinito a questa famiglia che ci ha insegnato cosa vuol dire amare, essere pazienti, riconoscenti, speranzosi, senza mai avere parole dure o cariche di odio per alcuno nonostante siano stati chiamati a sopportare il peso più grande che un genitore possa sopportare: il sopavvivere ad un figlio in questa circostanza che sicuramente è la peggiore che ti possa capitare. Sono madre anch'io di due figli (la mia prima gioca a pallavolo con la prima figlia dei Gambirasio), la nostra vita è cambiata dal quel tragico venerdì 26 novembre: come genitore, però, non mi sento di rispondere alla domanda provocatoria che il nostro parroco ha posto: "preferireste essere i genitori di Yara o i genitori di chi l'ha uccisa?" No, non voglio rispondere perchè non ci deve essere solo questa scelta: questo non deve essere la vita normale: questo episodio deve essere l'eccezione altrimenti la fiducia nel prossimo e la voglia di continuare viene meno. Non ho ancora avuto il coraggio di andare a trovare di nuovo Fulvio e Maura ma li penso, li penso continuamente come penso ai loro tre figli e prego perchè qualcuno li aiuti a mantenere l'equilibrio che finora li ha caratterizzati. Vi vogliamo bene.
Anna M.

So cosa vuol dire perdere un figlio, io sono riuscita a soccorrerlo e a parlare con lui, e le sue ultime parole sono state «mamma non ti preoccupare andrà tutto bene!». I sedativi l'hanno addormentato e non si è risvegliato piu'. Purtroppo la Magistratura ha chiuso il caso non intravvedendo responsabilità, se non un decesso causato da un'incidente stradale. Da all'ora la decisione di diventare un soccorritore, così anch'io ti ho cercato piccola, sotto la neve e sotto l'acqua, e intanto pregavo mio figlio, «Ti prego Dani, aiutaci a trovarla!», non sapendo che, con tutta probabilità, tu eri già vicino a lui. Ed ora prego tutti questi «angeli», affinchè illuminano il lavoro dei Magistrati e degli investigatori. Vivere non comprendendo come è morto tuo figlio è terribile, ma vivere sapendo che chi a ucciso tuo figlio non è stato punito dalla giustizia, è atroce. Oggi è l' 8 marzo, che tutte le mimose siano dedicate a te ciao Yara, arrivederci.
Una mamma

Cari amici della redazione de L'Eco di Bergamo, sono Cabra Stefano Enea Stefano Cabra, di Stezzano, vincitore in Sardegna del premio Maria Carta 2008. Vi prego, con il cuore, pubblicate o fate avere ai genitori di Yara, questo testo, sperando che sia almeno di conforto. Grazie. Cari Genitori di Yara, sono un ragazzo cieco di nome Enea e ho 37 anni. Nel porgervi le mie piu sentite condoglianze, vi regalo queste parole che spero vivamente vi siano di conforto: «una Persona cara, se ne è andata, e ancora di piu, lo si sente quando è un figlio, o una figlia, anzi un angelo. Ma, Yara, non vi ha abbandonato. Ha mosso le ali ed è andata in cielo, e si è trasformata in una stella, per poter risplendere per sempre. Essa resterà sempre dentro di noi, e il suo spirito ci proteggerà. Quando in cielo alla sera vedremo "e sono io a dirlo", una stella che brilla piu delle altre, capiremo che Yara, ci osserva da lassù, e se qualcosa che sta andando male volge improvvisamente al bene, sapremo che lei ci stà aiutando. Cosicchè con questi segni capiremo che Yara sarà con noi per l'eternità».
Enea.

Anch'io partecipo al dolore. Sono anch'io padre di due figlie, la seconda e' una ginnasta ritmica. Tutte le volte che vedo la foto di Yara con la maglietta blu della Federazione Ginnastica , la stessa che mia figlia ha comprato a Pesaro, a luglio dello scorso anno quando ha fatto i Campionati Nazionali mi sento un tuffo al cuore ! E poi mi viene da piangere ! Spero che trovino l'assassino ! Ma mi restera' sempre il ricordo di quel bellissimo quotidiano che avete fatto domenica 6 marzo con il titolo "Nostra figlia Yara ". Vi ringrazio , le emozioni che ho provato e la partecipazione non riesco a commentarvele. Credo che Voi e tutta la Comunita' di Brembate dobbiate sempre ricordare questa piccola vita spezzata anche con tutto quello che si potra' fare a suo ricordo nel tempo come iniziative e manifestazioni. Vi porto anche la partecipazione della Polisportiva Aurora di Olgiate Molgora di cui sono Segretario. In cielo c'e' un angelo che ci guarda e ci aiutera' sempre. Ciao piccola.
Piero Maggi

Piccolo Angelo. Non portar via il tuo ricordo, lascialo nei nostri cuori/ tremore di riccioli neri nel freddo martirio della sera volasti via da noi, ed ora ci separa da te solo una coltre di brutti sogni. Soffriamo pene di candido giglio per un cuore di pietra senza volto, che ti ha strappato al nostro amore, ed ora di giorno di notte gli occhi arrossati come lupi affamati per le vie in cerca di chi non so chi sia ingoiando l'erba amara della vita. A volte è il vento/ un fiore tremante di paura/ un fiore splendente com'eri te reciso all'alba della vita, mentre un argine di brutti sogni ci separa ma non per sempre piccolo angelo ballerino nella luce che risveglia la vita, sul prato è rimasto il tuo fiore reciso, mentre mastichiamo l'amaro della cicuta senza trovar pace, se non nel tuo ricordo che ci hai lasciato nel cuore impresso a caratteri di fuoco piccolo angelo ritornato a ballare nell'immensità del cielo troppo di fretta.
Francesco

Il tragico epilogo della scomparsa di Yara porta inevitabilmente l'opinione pubblica a diverse riflessioni. Sorgono interrogativi inquietanti: si può sparire a poche centinaia di metri da casa senza lasciare alcuna traccia? Può il cadavere di una ragazzina trovarsi poco lontano dalla centrale delle indagini e passare inosservato a centinaia di persone preposte al ritrovamento? Ma soprattutto può essere tra noi un mostro? C'è chi invoca la pena di morte, chi la castrazione chimica, chi polemizza con le modalità investigative o il fiuto dei cani. Io credo invece che bisognerebbe riflettere su ben altro. Non è facile mantenere l'equilibrio quando il proprio sangue, i propri figli, sono vittime innocenti dell'inaudita furia caina. Una decina di giorni dopo la scomparsa di Yara invitai pubblicamente chi sapeva qualcosa (c'è sempre qualcuno che sa in questi casi) a farsi avanti, definendo un vigliacco chiunque, e per qualsiasi scopo, usasse una bambina. Ora purtroppo appare evidente che quel vigliacco è pure un assassino. Esorto nuovamente chi vive accanto a questa persona, per il suo bene e per il bene di tutta la comunità, a denunciarlo. In questo modo aiuterà tante altre potenziali vittime e anche lo stesso assassino. Infatti solo a seguito di una denuncia potrà essere preso in carico, lui e tutti i suoi problemi. Le possibilità oggi di fornire utili informazioni per porre fine a questo insano gesto sono molteplici, dalla denuncia agli organi competenti alla segnalazione a enti diversi. Questa associazione, come ha già fatto altre volte, si pone sempre in ascolto di qualsiasi segnalazione, anche anonima. C'è chi lo definisce un orco, chi un animale, ma purtroppo non è niente di tutto questo: è un essere umano. Ed è proprio questo che è di difficile comprensione perché se dobbiamo ammettere che è simile a noi, esseri umani, come si fa anche solo a pensare che si possa arrivare a tanto? Purtroppo nell'ambito delle attività dell'associazione che presiedo, negli ultimi dieci anni ho incontrato alcune situazioni simili e partecipando a vari convegni in giro per l'Italia ho avuto modo di condividere molte sofferenze di vittime, e di loro genitori, della ferocia umana. Ricordo anche di avere ascoltato l'offerta di un ex carcerato che proponeva «l'esecuzione», in forma gratuita, di chi veniva condannato per crimini a danno dei minori. La tentazione di farsi giustizia da soli in questi casi è forte, ma bisogna sempre cercare di non diventare anche noi dei carnefici, anche solo intellettualmente. Nonostante tutto non ho ancora trovato una ragione valida per uccidere qualcuno, mentre sarei stato disposto a dare la mia vita per qualsiasi bambina, se questo fosse servito a salvarne anche solo una. Le stesse vittime della violenza umana rivendicano «giustizia», non vendetta, e caso mai lamentano la latitanza di tanti adulti che pur sapendo hanno sempre taciuto. Non dimentichiamo che in questi casi violenti c'è sempre alle spalle dell'autore del delitto un disagio che nasce dall'infanzia e c'è sempre stata una società disattenta che non ha saputo intervenire prima che questi disturbi sfociassero in episodi drammatici. Gli orchi, i mostri, le bestie umane, esistono in un mondo che li ha fatti crescere così, e non sono pochi. Yara ora è in Paradiso ed assieme a tanti angeli sono certo consolerà tutti, a partire dai genitori, ed aiuterà noi ad aprire gli occhi, ad uscire da quella caverna di false supposizioni secondo le quali i potenziali «Erode» di turno sono rarissimi e stanno sempre al di fuori dei nostri confini. Il mio amico Luciano Paolucci, il cui figlio è stato vittima del «mostro di Foligno», e tante altre persone, che hanno avuto dolori simili, hanno saputo dal dolore far rinascere una nuova vita e dare aiuto e concreto impegno a favore dell'infanzia. Per non essere condannati a piangere sempre una nuova vittima, e ad assistere all'evoluzione di nuovi mostri, auguriamoci che dal dolore possa nascere un cambiamento, un rinnovamento culturale che ci permetta di creare quei contesti, formativi, educativi, sociali, capaci di proteggere e tutelare i nostri bambini.
Graziano Guerra (presidente S.o.s. Infanzia onlus)

L'assasinio di Yara mi ha riportato alla mente un altro fatto di cronaca nera, avvenuto nel 1993 a Ponte San Pietro: l'omicidio di Marina Loreto dopo un presunto tentativo di violenza. Io allora ero una ragazzina e ricordo vivamente la paura che seguì il fatto, l'angoscia di non poter più passeggiare sola al calar del buio, l'inquietudine di tutti intorno a noi giovanissime. Rivedo oggi questa angoscia e paura nelle coetanee di Yara: mi auguro che il suo caso non resti insoluto come quello del passato; spero che almeno la generazione di Yara possa credere in una giustizia umana più solerte di quella di tanti anni fa.
Chiara

Qualcuno ha detto che noi bergamaschi siamo chiusi e non sappiamo esprimere il notro dolore. Poi qualcuno ci ha tacciato di omertà, sul caso della piccola Yara: io penso che siamo come tutti i papà e le mamme, i nonni di tutto il mondo e in questi giorni piangiamo i nostri due ragazzi che se ne sono andati senza che noi tutti potessimo fare qualcosa, aiutarli, proteggerli, difenderli. Scaldarli... perchè dentro di me sento solo tanto freddo, pungente, disperato. Perchè non si può morire perchè qualcuno impazzisce e perde la ragione o semplicemente perchè fa tanto freddo.
Mamma Tina

Buona sera. Mi scuso se utilizzo il Vostro giornale come strumento di comunicazione con la famiglia di Yara; ma non saprei come fare diversamente. Sento la profonda necessità di condividere e partecipare al dolore dei genitori, della Vostra comunità, sento il desiderio di esprimere affetto e vicinanza. Noi non ci conosciamo ma tragedie come quella che ha interrotto la vita di Yara fanno sì che ci si senta tutti comunità, ci si ritrova uniti intorno ai valori fondanti della nostra civiltà. Non cerco pubblicità, sono uno dei tanti italiani che, per quel che può servire, vuole stringersi intorno all'immenso dolore della mamma e del papà. Per favore fate avere, se possibile, il mio messaggio alla famiglia. Grazie. Un caro saluto.
Lorenzo Ghione - Torino

Gentile redazione,
sono una mamma di due bambine di 10 e 7 anni e questo mio messaggio è per i cari genitori della piccola Yara. Siete delle persone meravigliose e probabilmente il Signore vi sta dando tutta la forza e tutto il coraggio necessario per farvi sopportare un dolore simile. Vostra figlia era una ragazza meravigliosa, lo si legge nei suoi occhi, nel suo sorriso, nel suo impegno come ginnasta, siete riusciti veramente a fare di lei una persona stupenda, dovete esserne orgogliosi. Tutta l'Italia ha vissuto questi tre mesi in un incubo, l'incubo di non trovare più Yara. Adesso sappiamo... Sappiamo cosa è successo... Ma perché? Perché si è spezzata la vita di una bambina così piena di gioia di vivere? Perchè non riusciamo a proteggere i nostri figli dal male del mondo?
Sono domande cha per ora non trovano risposta. Cosa possiamo fare allora? Penso che l'unica cosa si possa fara sia quella di impedire che tragedie simili si ripetano, amando il nostro prossimo e facendo in  modo che quest'amore si diffonda il più possibile...
Vi sono vicina, cari mamma e papà Gambirasio
Un abbraccio forte
Stefania


«Dobbiamo trovare Yara per ritrovare Dio. Dobbiamo trovare Dio, perchè trovando Dio troveremo Yara in qualunque luogo e in qualunque condizioni si trovi». Erano queste le parole del vescovo monsignor Francesco Beschi al termine della sua omelia durante la Messa celebrata nella chiesa parrocchiale di Brembate Sopra domenica 26 dicembre 2010.
Beh, ora Dio l'abbiamo trovato… E' morto abbandonato in mezzo a un campo disgraziato immerso nel nulla, dove nessuno di noi (gente definita comune) abbandonerebbe mai nemmeno la spazzatura.
E' morto… E' morto con le sue speranze, con le sue promesse, con la sua gioia di vivere, con la sua semplicità e con il suo instancabile sorriso.
E' morto Dio, ora è veramente morto. Giace sconfitto ed inerme nella terra fredda della nostra desolazione ed impotenza.
Ma in quella terra Dio non è solo: accanto a lui giace anche un secondo grido strozzato, quello della Giustizia.
Quella stessa Giustizia che, nata paladina della libertà degli uomini, viene immancabilmente stuprata da chi dovrebbe pontificare il suo volere; anteponendo la legge e l'interpretazione personale di un solo uomo, alla legge universale dell'Uomo…
Quel grido strozzato ci parla di una società degenere che sforna ogni giorno i mostri più impensabili, e di giudici che li rimettono in libertà a mietere altre vittime; di madri assassine trattate alla stregua di dive; di contadini pugliesi e figlie che irridono per mesi le istituzioni, e di criminali nazisti genocidi lasciati semi-impuniti in virtù della loro veneranda età.
Le loro vittime gridano dalla tomba che nemmeno loro avevano l'età per morire; e disperate invocano ancora una volta l'intervento di Dio e della Giustizia!
Ancora non sanno che Dio e la Giustizia sono lì anche loro, in quella stessa terra fredda di quello stesso campo disgraziato in mezzo al nulla…
Con gli occhi bassi, pieni di lacrime di rabbia, e coi pugni chiusi, ci prepariamo ora, al fianco di Yara, all'ennesimo scempio della Legge, all'ennesima umiliazione delle istituzioni, e all'infinito fallimento di tutto quello che così pomposamente chiamiamo “Civiltà”.
Ma dov'è la Civiltà quando le azioni e le decisioni di chi dovrebbe tutelarci sono così palesemente ed orribilmente opposte al nostro senso connaturato di cosà è giusto?! Dov'è finita la Civiltà e lo Stato che proteggono la libertà nostra e dei nostri figli?!
Forse anche loro sono morti per sempre; seppelliti dal nostro inesorabile prostituirci al quieto vivere di tutti i giorni, che tutto ingoia e tutto dimentica… Vergogna, vergogna, vergogna!!!
Cerca di trovare un po' di pace in cielo ora piccola Yara, lontano da tutto questo.E perdonaci tutti quanti, se non siamo stati capaci di difenderti…
Jacopo da Bergamo


Buongiorno, mi chiamo Livio Amato e vi scrivo dalla provincia di Torino. Non conoscevo la vostra testata, fino al 26 11. Come, penso, tutta l'Italia, ho seguito le notizie che riguardano Yara in tempo reale, grazie ai frequenti aggiornamenti delle vostre pagine sul web: mai una polemica, mai utilizzi inappropriati delle notizie. Per questo vi ringrazio. Per l'etica con cui fate il vostro lavoro che, sul web, è anche gratuito, non vi porta guadagni direttamente.
Avrei voluto scrivere due parole che potessero essere di conforto alla famiglia di Yara, ma non credo sia il caso. Ho letto in un articolo i consigli di uno psicologo circa il modello di comportamento che devono tenere le persone che hanno contatti con la famiglia Gambirasio, parenti e amici, ed ancor più dei genitori con i fratellini di Yara. Mi sembrerebbe inopportuno, inutile e nocivo. Sono la voce di tante persone, più che gli urli di chi inneggia alla vendetta e al linciaggio. Ho solo un desiderio: che l'essere umano riesca a prendere il sopravvento sulla bestia che, sembra, è in ognuno di noi. Yara non torna più. Ho acceso un piccolo lume alla mia finestra, la sera di sabato 26 febbraio, per scaldare un poco l'idea di quelle manine fredde. Io sono papà di due bambine, Irene e Miriam, 11 e 13 anni. Irene, la più grande, è ginnasta ritmica. La sua palestra si trova a settecento metri da casa. Andava e tornava sola, ora non più.
Yara è stata mia figlia per tre mesi. Ora non potrò non piangerla tutte le volte che vedrò Irene esibirsi in un palazzetto dello sport. La morte di Yara ci condanna alle lacrime per tutta la vita.
Grazie
Livio


Egregio sig. direttore,
si apprende con profonda tristezza, il tragico epilogo della vicenda di Yara. Si spezza così il filo della speranza, che ognuno di noi nutriva nel cuore. La cruda realtà si presenta prepotente - implacabile e, la rabbia per non essere capaci di proteggere in modo adeguato i nostri figli dagli avvoltoi.
La sua perdita non rappresenta soltanto la sottrazione violenta agli affetti familiari, bensì il massacro lento e progressivo della società sana che viene aggredita a 360° da un fuoco incrociato bene assortito.
Osservare l'accaduto con gli occhi di un insegnante, rappresenta per me una tragedia personale, perché ho iniziato la mia carriera scolastica nella provincia bergamasca; dove ho vissuto e condiviso per parecchi anni, la mia vita con quella dei vostri figli. Anche per questo motivo, mi sento maggiormente vicino alla famiglia Gambirasio.
Confido pertanto nella sua persona, di farsi interprete tramite l'Eco di Bergamo, per trasmettere i miei sentimenti di cordoglio, anche alla cittadinanza di Brembate Sopra.
Distinti saluti
Vincenzo  Brucculeri - Caltanissetta


Piango per Yara, perché la sua sua è stata spezzata crudelmente
Piango, perché non si può rovinare una vita innocente
Piango per i suoi genitori, perché il dolore è troppo grande
Piango per tutti coloro che l'hanno conosciuta  e che ora devono far fronte alla sua assenza
Piango perché per troppo tempo, i loro cari hanno vissuto nell'angoscia
Piango perché il sorriso di Yara mancherà a alla comunità di Brembate
Piango perché ci sono troppi mostri ancora impuniti
Piango perché i mostri anche se ritrovati, non scontano mai la giusta condanna
Liliana Pellegrini, una valdimagnina residente in Svizzera


Ciao Yara,piccolo angelo volato in cielo,oggi il nostro sangue bolle, bolle nelle vene x la troppa rabbia,x la voglia di giustizia che vogliamo subito, immediatamente, x condannare gli ultras si mobilitano questure, uomini, si fanno indagini x trovare colpevoli, a volte condannati senza prove e poi magari scagionati, adesso vogliamo l'orco vogliamo che le istituzioni le forze di polizia chiunque sia lo trovino, lo trovino velocemente ..che sia bergamasco, extracomunitario, giovane ,vecchio, pedofilo, maniaco, invidioso geloso ammalato o sano di mente prendetelo ..!!!! E che marcisca in carcere Gandosso 28/02/11 ..
il Truma

Buongiorno, leggendo del modo in cui è avvenuta la tragica scoperta sono stato come rapito da un sentimento di Provvidenza che raramente mi capita di percepire. Celeste: Volo/ Troppo dolore, troppe domande/ Troppe illusioni, troppe speranze/ Un angelo caduto non si può abbandonare/ Il Demonio nutre il Preferito Lucifero agogna il dannato pasto/ Luce di stella sempre più fioca/ Ultimo raggio ai confini del tramonto/ Come lama rosata trapassa i sensi/ Flebile palpito ancora pulsante/ Celeste volo di un lieve aeroplano/ Errore perfetto che porta da Lei/ L'angelo urlava, adesso è sereno/ Niente dolore, nessuna domanda/ Disillusioni, dolce speranza/ L'angelo caduto non è stato abbandonato.
Carlo Verdina

Sono la mamma di due bambini, uno di 12 l'altro di 13 anni. Sono cresciuta a Brembilla. Quando ero bambina io e i miei amici eravamo soliti recarci a giocare nel bosco, senza indicare esattamente dove ai nostri genitori. Si tornava a casa che era già buio. Ogni adulto incontrato era per noi sensazione di protezione. Mai uno sgarbo, mai una parola di troppo. Casomai qualche romanzina se non ci eravamo comportati da bambini educati. Ora insegno ai miei figli ad essere diffidenti di tutti, sono arrivata al punto di dire loro di diffidare di tutti tranne che di mamma e papà. Poi leggo sul giornale delle gemelline e allora mi chiedo se si deve diffidare anche di un genitore. Stiamo rubando ai nostri figli la spensieratezza della loro giovine età. Non si può insegnare loro di impegnarsi per una vita giusta se poi li rinchiudiamo in diffidenze e paure perché temiamo per la loro incolumità. I bambini sono il nostro futuro, il nostro sorriso, il nostro amore. Nessuno può permettersi di guardarli con occhi diversi. Nessuno può togliere la gioia del loro grande progetto: la vita!
Lettere non firmata

Cara piccola, grande Yara, sei entrata nei nostri cuori come se fossi nostra figlia, la figlia di tutti noi genitori e non, che mai avrebbero voluto apprendere la notizia del tuo tragico, straziante ritrovamento ma che sempre speravano di rivederti felice e sorridente, come nelle foto che ormai avevamo impresse nella nostra mente, insieme alla tua famiglia ed alle tantissime persone che ti hanno sempre cercato, che ormai da tre lunghi mesi facevano parte della nostra vita quotidiana. Che bello sarebbe stato sentire tutti dire che eri tornata a casa... ma Dio ti ha voluta con sé ed ora che sei un Angelo, un altra stella che brilla in cielo, aiutaci tutti a superare questa grande prova di dolore. Ti voglio bene.
Mamma Carla

Mafia russa? Setta satanica? Omicidio per ritorsione, pedofili ben organizzati? Tutte ipotesi enfatizzate da un semplice ritardo clamoroso del ritrovamento del corpo di Yare. Se l'avessero trovato dopo poche ore, probabilmente si sarebbe subito parlato di un classico malato mentale che ha preso Yara a scopo sessuale e nulla più. Se invece di guardare la Luna, avessimo stavolta guardato il dito, dopo tre giorni avremmo scoperto il cadavere di Yara e l'assassino probabilmente sarebbe già in gatta buia. I volontari che hanno effettuato le ricerche vanno lodati senza il minimo dubbio, ma i vertici che hanno coordinato le ricerche forse, alla fine della vicenda dovranno assumersi le proprie responsabilità.
Luca R. di Azzano San Paolo

Tra poco il tuo nome sarà scolpito nel marmo insieme a due date ma il tuo io non sarà sepolto sotto quella lapide, perché non abiterà lì. Abiterà nei ricordi soleggiati che hanno conosciuto i tuoi amici, abiterà nella serenità che avevi, nella gioia che hai saputo dare agli altri; tu vivrai nel profumo dei fiori che, con tanto amore, ti offriranno. Vivrai nel sorriso che hai lasciato alla Nazione e nelle lacrime di chi ti ricorderà. Sei stata un virgulto meraviglioso e sarai viva nel mio cuore per sempre. La terra ti sia lieve, piccola Yara!
Un abbraccio da Enzo

Colariamo case, vicoli e palazzi di Brembate, portiamo poeti, cantanti, pittori, inondiamo le vie di fiori, di canti, di balli e di gioia, per non soccombere a tale miseria umana. Che la Bellezza possa travolgere quel luogo, fino a spaccare il cuore di chi ti ha uccisa solo nella bellezza e nell'Arte, Brembate potrà permettere che il tuo non sia stato un inutile sacrificio.
Gloria Volpato

Non c'è limite al peggio. Puntuali quanto prevedibili affiorano i piagnistei dei buonisti di turno – almeno fin che non tocca a loro - a tutela di personaggi capaci di azioni bestiali e che di umano conservano solo un ingannevole aspetto esteriore. Un lettore, Domenico Russo, spera «di non cedere all'illusione che la giustizia debba ricambiare il male con il male». Chi sa cosa teme il buon Domenico comprensibilmente in ansia per l'omicida di Yara! Stia pur tranquillo il signor Domenico: anche i criminali più feroci non hanno niente da temere da una giustizia qual è la nostra. Anche l'assassino di Yara si vedrà riconoscere attenuanti più o meno generiche e potrà godere di sconti di pena, indulti, licenze premio e, prima o poi, scarcerazione assicurata. Sempre ammesso che lo scoprano.
Giuseppe Preiano' Bergamo

Ciao piccolissima... tengo a fatica contenute le lacrime che vogliono uscire, il tuo visino dolcissimo con i capelli raccolti in quella foto dove sorridi con il tuo abitino di danza... non capisco solo una cosa! Perchè? Ti stingiamo forte forte piccolo angioletto, un abbraccio infinito a voi Fulvio, Maura, Keba, Gionatan e Gioele.
Amos e Elena Pesenti

Sono una insegnante abruzzese, vorrei esprimere le mie più sentite condoglianze alla famiglia Gambirasio e a tutta la comunità di Brembate Sopra. Quello che è accaduto è mostruoso , davvero non ci sono parole, ma solo lacrime. Da quel 26 novembre, nelle mie classi di I, III e IV elementare, abbiamo parlato molto di Yara, dei pericoli che, purtroppo, ci sono nella nostra società. Lunedì mattina pregheremo per lei. Un forte abbraccio alla famiglia e un bacio a Yara.
Assunta

Con immenso dolore ho ricevuto dai media la terribile scomparsa di Yara, una dolce piccola vita strappata dalla pianta della vita, quella vita che ancora, avrebbe fatto passare a Yara le dolci lunghe estati, quelle estati che per lei sono troppo poche, la sua fragile, innocente vita, tolta da chi se ne è preso il diritto, ma che un giorno, dovrà rispondere di questo orribile crimine. Yara, ora è nelle braccia del buon Dio dalle quali nessuno potrà mai strapparla, ma quel qualcuno che invece che a lei ha tolto tante estati, tanta vita, dovrà soffrire nelle fiamme dell'inferno, quello stesso inferno che sta vivendo chi ha amato e ama la cara Yara, frutto di tanto amore. Una lacrima sottolinea queste poche parole, vadano ai cari di Yara le più sentite condoglianze, e un caloroso abbraccio alla mamma e il papà, ai quali resteranno, nei cuori, dopo ciò resteranno non più calde estati, ma tristi autunni.
Un forte abbraccio Roberto

Yara, dal cielo dona pace ai cuori dei tuoi familiari. Perdonaci perchè non siamo stati capaci di proteggerti, aiuta tutti noi ad essere migliori e a costruire una società del rispetto reciproco. Non indurci nella logica dell'odio... Preghiamo tutti per Yara, per l'angelo Yara. Chiedo anche che si faccia giustizia, che i governanti applichino la legge fino in fondo e chiedo il carcere a vita senza sconti per questi nuovi Caino. La vita è sacra. Come dice il Vangelo: «Guai a chi scandalizza anche solo uno di questi piccoli; sarebbe meglio per lui che gli venisse appesa una macina al collo e gettato nel mare».
Silvia

Messaggio per i genitori di Yara Gambirasio. Sono Pietro Solinas, un ragazzo di 18 anni di Busto Arsizio. Non ci conosciamo, ma in questi mesi ho cercato di starvi vicino, come del resto tanta gente, non solo con il pensiero, ma soprattutto con il cuore e, come voi, ho sperato fino all'ultimo istante che vostra figlia potesse ritornare tra voi,sua famiglia, tra i suoi amici, tra le persone che le stavano a cuore, nella sua comunità. Ora non ci sono parole per descrivere ciò che è successo, ciò che è accaduto: tutto ciò è troppo grande per noi da capire. Ci rimane un'unica speranza: quella di continuare a credere il reale, e che Yara continua a vivere di fianco a voi, vi protegge, vi guida, vi sta vicino. Forse tutto questo ci è difficile da capire, forse adesso è il momento del pianto, ma questo pianto ci deve fortificare, ci deve aiutare ad andare avanti. Cerchiamo assieme di custodire il ricordo, il sorriso, la vita stessa di Yara nel nostro cuore, come un tesoro... e buttiamo via la chiave, perchè questo tesoro non svanisca, non ci venga rubato. Ora ci rimangono queste certezze, ci rimane la certezza che oramai vostra figlia è diventata un angelo... ma forse lo era già sulla terra, e ora, che ha la fortuna di vedere il volto di Dio e di sorridere assieme a Lui, possa proteggervi ancora di più e possiate voi, e noi italiani, anche se non l'abbiamo conosciuta, sentirci sotto la sua protezione. Grazie.
Pietro Solinas

Vi invio questo sonetto, scritto da un mio amico spagnolo, in memoria della piccola sfortunata Yara nella speranza di offrire un cristiano conforto ai suoi genitori straziati da un immenso dolore. Dal profondo del cuore unisco le mie più condoglianze. Addio, piccolo angelo! Non ti dimenticherò mai! Giovanna
A LA MUERTE DE YAR
A
Nuestra vida, aroma evanescente, en la muerte encuentra su sentido, tan sólo, si en la muerte lo vivido procura no dejar nada pendiente. Yara, marchitada de repente, ha dejado, casi apenas florecido, la esencia juvenil de su latido en las garras monstruosas de un demente. Su sangre, será agua de la fuente, su carne será savia de las flores y su alma el volar del gorrión. En la suya nuestra muerte está presente y las lágrimas que Italia le llore, también brotan de mi triste corazón.
La nostra vita, aroma evanescente, nella morte trova il suo senso, soltanto se nel trapasso la cosa vissuta cerca di non lasciare nulla in sospeso. Yara, avvizzita all'improvviso, ha lasciato, appena fiorita, l'essenza giovanile del suo palpitare negli artigli mostruosi di un pazzo. Il suo sangue, diverrà acqua di fonte, la sua carne sarà linfa per i fiori e la sua anima il volo del passero. Nella sua morte è presente la nostra e le lacrime che l'Italia versa per Lei, germogliano anche dal mio cuore triste.
Antonio P. T.

Il mio pensiero corre a te piccola Yara... bellissimo fiore mai sbocciato. Il mio rispetto corre ai tuoi... fieri alberi secolari. la tristezza... come rugiada.
Gigliola, Chignolo d'Isola

Siamo genitori anche noi di un bambino di quattro anni. Quando abbiamo appreso della tragica fine di Yara, siamo rimasti delusi, arrabbiati, affranti, disperati e commossi. Possiamo solo immaginare lontanamente come stiano i genitori di Yara, e mi auguro che non possa mai più capitare a nessun genitore una cosa del genere. Ci stringiamo e abbracciamo fortemente la famiglia di Yara. Ciao piccola Yara, hanno spento la tua vita ma non l'amore che c'è nel cuore dei tuoi genitori e in tutti noi.

Sono rientrata ieri pomeriggio dal lavoro e mio marito subito mi dice che Yara è stata ritrovata, è quasi certa la notizia: non ci posso credere, non può essere vero! Sino allo scorso 25 novembre piccola Yara non ti conoscevo, anche se ci separano pochi km non avevo mai sentito parlare di te, invece il 26 novembre la notizia della tua scomparsa ... ma come queste cose non succedono nei nostri paesi. No non è così purtroppo. Sei entrata a far parte della nostra famiglia, per giorni e settimane ho tenuto acceso il pc per avere notizie sempre aggiornate, speravo nella tua liberazione e nel tuo ritorno a casa. Poi la richiesta della tua famiglia del silenzio stampa, non sapevo come fare per avere tue notizie, volevo continuare a sperare che le persone che ti stavano cercando sarebbero riuscite nel miracolo. Parlavo di te cara Yara con il mio bambino, Simone, e nella sua innocenza diceva che avrebbe inventato un vero omnitrix per ritrovarti e portarti a casa dai tuoi cari; gli dicevo che la realtà era diversa e sarebbe stato bello se la fantasia diventava realtà. Ieri sera non ho avuto il coraggio di dirgli che eri stata ritrovata ma ... era stato ritrovato il tuo corpicino. Lo ha saputo questa mattina in chiesa e al termine della Messa è venuto da me e mi ha ripetuto quello che aveva detto il parroco: gli ho detto che era vero. Non avrei mai voluto dargli questa notizia. Non so perchè sia successo questo a te, cara piccola Yara, purtroppo sei stata vittima innocente di questo strano mondo fatto di ingiustizie e di tante inutili frivolezze. E' una giornata molto triste e lo sarà ancora per tanto tempo, non ti dimenticherò anche quando i riflettori dei media si spegneranno. Ti ricorderò e continuerai a vivere con i miei bimbi anche quando gli racconterò di te e di come purtroppo tante volte ci sono persone che fanno male ai bambini. Verremo a trovarti quando sarai accompagnata nella tua nuova casetta a Brembate. Mi piacerebbe inventare una favola da raccontare loro che parla di una bambina di nome Yara che le piace tantissimo allenarsi in palestra e diventa una piccola campionessa di ginnastica artistica, una bambina dolce e solare amata da tante persone che ha una gran voglia di vivere!
Un grande abbraccio a te piccola Yara e alla tua famiglia.
Maria Rosa T.

Buongiorno, la notizia di Yara sta sconvolgendo la giornata di oggi e affolla tutti i telegiornali e approfondimenti di questa triste domenica. Mi stringo in punta di piedi al dolore della famiglia, prego per l'anima di Yara, che trovi riposo e gioia nella casa di Dio, quella gioia eterna, che purtroppo la malvagità di alcune persone non le è stata possibile gustare su questa terra. Tante parole si diranno, ma solo gesti di rispettosa vicinanza e la preghiera potranno donare ai genitori e fratelli di Yara un piccolo conforto. Abito a Terno d'Isola e conosco bene la zona del ritrovamento, e conosco tanti ragazzi dell'età di Yara e tanti adolescenti che frequentano quella discoteca vicino. Mi chiedo come potremo dare quella giusta libertà ai ragazzi, come potremo non essere in apprensione per loro quando escono di casa, ma soprattutto come spiegare loro senza false parole questa tragica vicenda. Vorrei che tutti i bergamaschi, e gli italiani, si concentrino sui veri valori della vita. Quando sappiamo che un dramma si sta svolgendo a pochi chilometri da casa nostra ci ritroviamo spiazzati, quando succede lontano da noi ad altri, ci indignamo, ma non capiamo bene quello che succede. Ora invece colpisce proprio noi, qui fuori casa, e ne siamo sgomenti. Un senso di paura e inquietudine si attanaglia nel nostro cuore. Interroghiamoci sulle vere necessità e bisogni della nostra vita, e su cosa dobbiamo realmente preoccuparci: il Vangelo di oggi ce lo insegna. Riscopriamo la compassione e utilizziamo la nostra intelligenza prima di fare o dire qualcosa. Sto assistendo e sentendo delle critiche per il riserbo richiesto dalla famiglia di Yara, e vedendo la voglia di apparire di alcune persone sfruttando la necessità d'informazione dei media. Vorrei inviatare quei genitori, che già ieri sera si piazzavano alle spalle dei cronisti durante le dirette, di starsene a casa e spiegare ai loro figli quello che sta succedendo. Non facciamo di questa triste storia di cronaca, un fenomeno da baraccone, dimostriamo il nostro rispetto per la sofferenza attraverso la discrezione. Anche se la morte di Yara, ci rattrista tutti quanti, vorrei che la speranza non abbandoni la nostra terra, che la paura sia sana e usata per fare attenzione e non ci costringa a cambiare il nostro stile di vita, vorrei che i genitori dei nostri ragazzi vigilino su di loro senza limitarne la libertà. Dimostriamo che l'aiuto reciproco puo' salvarci dalla chiusura mentale e dall'egoismo. Non smettiamo di assaporare il gusto del vivere e impariamo a dare un nome alle nostre emozioni, lavoriamo su di esse, facciamole nostre, diamogli il giusto significato, e vedremo che impareremo ad usare le parole ed i gesti nel modo migliore.
Roby - Terno

Anche io come Yara ho 13  anni, tutti i giorni pregavo il Signore che la ritrovassero viva al più presto. Non avrei mai immaginato dopo 90 giorni di sentire una notizia così tragica: dei vigliacchi hanno spezzato la tua giovinezza. Ciao piccolo angelo, rimarrai sempre nei nostri cuori.
Con i miei genitori mi stringo forte ai tuoi.
Wiliam di Seriate

Cari amici, vivo all'estero ma ho seguito con apprensione la vicenda Yara, essendo padre nonno e cattolico praticante. Non vi sono parole
per descrivere l'accaduto e solo lo sguardo verso il Signore ci   puó
togliere tutti i sentimenti di vendetta, anche se giusta in questo caso, poiché le persone e la societá hanno il diritto di difendere la vita. Vi confesso che al leggere la notizia, sul vs. giornale, che ho seguito tutti i giorni, le lagrime hanno coperto i miei occhi. Anch'io nutrivo una speranza di un lieto fine. Finisco con una preghiera per la bimba e per i loro famigliari, da questo sconosciuto e lontano nonno.
Che il Signore ci benedica tutti e ci renda migliori.
Cordialmente
Renzo Buia

E' successo ancora. Quello che nessuno avrebbe voluto si è ripetuto ancora una volta. Yara buttata là in quel campo come un fagotto ingombrante per non dire di peggio. Avevamo sperato che finisse in un altro modo, volevamo tutti che tornasse presto a casa, alla sua famiglia.
Oggi siamo senza speranza, smarriti, angosciati, delusi, arrabbbiati, increduli, addolorati, impotenti. Non ci sono parole, niente più ci consola. Cosa ci resta da fare? Forse non possiamo fare altro che pregare di nuovo, forse meglio di come abbiamo fatto fin'ora, ma pregare per chi, per che cosa? Pregare per Yara, qualcuno dice, ma lei ormai non ha bisogno delle nostre preghiere, siamo noi che abbiamo bisogno delle sue. È a Yara che ci rivolgiamo, a lei nuovo Angelo del Paradiso, affinchè ci aiuti a estirpare questo male che dilaga e non riusciamo più ad arginare. Ma sorpattutto la preghiamo affinchè aiuti i suoi cari ad avere la forza per continuare a vivere, e non  morire di dolore.
Irene da Bergamo

Ciao Yara, sono una futura mamma (fra tre mesi nascerà la mia bambina), vorrei che ora che sei in cielo ti prendessi cura di lei e la proteggessi dal male di questo mondo. Sono certa che ora la tua anima è nelle mani di Dio e che da lassù potrai vegliare su tutta la tua famiglia e su tutti coloro che hanno pregato e sperato per te. Signore, ti prego, dai la straordinaria forza a tutta la famiglia Gambirasio per superare questo momento di pazzesco dolore, di continuare a vivere e sperare e mantenere unita la propria famiglia nell'amore.
Francesca Frasca

Gentile redazione, non ho parole per esprimere la mia vicinanza a Maura e Fulvio Gambirasio. Io sono un papà di un ragazzo del '97  (come Yara) e ho detto tutto... Maura e Fulvio: ho il mio cuore vicino al vostro cuore.
Che Papa Giovanni asciughi le vostre lacrime.
Sandro - Torino

Sono Luisa, vivo a Roma ma il mio tempo si è fermato a quel maledetto 26 novembre ed il mio pensiero da allora si è trasferito lì a Brembate. Lo spazio e il tempo da quel momento sono stati per me diversi, ero lì a Brembate e partecipavo mentalmente e quotidianamente alle ricerche, alle speranze, alle illusioni, alle attese. Tutto avrei dato per poter ritrovare Yara viva, tutto quello che posseggo, ma purtropo nulla si è potuto. Che dire ora? Una speranza: che non abbia sofferto negli ultimi attimi della sua vita, che il nostro Padre con gli angeli la abbiano presa per mano e fatta correre nel Paradiso degli innocenti e dei giusti a correre, saltare, giocare.
Luisa

Sono il presidente del Circolo Bergamaschi Regno Unito e Londra. Con tutti i soci , simpatizzanti amici del circolo, porgiamo le nostre sentite condoglianze ai genitori di Yara Gambirasio. Ancora una volta e stato reciso dalla cattiveria, ignoranza dell'uomo, un fiore che stava sbocciando, Yara. Preghiamo e pregheremo,  siamo sicuri che L'Onnipotente ti ha accolta tra le sue braccia. E ora sei un Angelo che danza tra le nuvole, e veglia sui suoi fratelli rimasti con mamma e papà.
Riposa in pace piccola Yara.
Circolo bergamaschi Londra-Regno Unito

Provo un immenso dolore.
Giuseppina La Ciura-Catania

Questo delitto ha colpito particolarmente tutti, anzi, tutta Italia. Povera piccola così dolce, caruccia, sportiva ed il suo apparecchio di ortodonzia ha suscitato ancora più tenerezza. Spero che venga trovato il colpevole o i colpevoli perché, come troppe volte succede od è successo anche in casi più "facili", i nostri investigatori sembrano non essere precisamente all'altezza della situazione. Se riusciranno nel loro intento spero anche che qualche giudice o avvocato "azzeccagarbugli" non venga messo in condizione di trovare scappatoie per simili animali pazzi.
Condoglianze sincere alla famiglia di Yara.
Fabrizio (Roma)

Essere uomini è una prova che ogni giorno tante persone, troppe persone, non superano. Spero di riuscire a superarla più giorni di quanti non ne sarò capace. E spero di non cedere mai all'illusione che la giustizia debba ricambiare il male con il male. Spero anche che chi si è reso responsabile di questo deprecabile delitto, lo paghi con la giustizia della legge giusta, e con la giustizia della coscienza che dovrà condannarne l'anima ad una miserevole esistenza. Afflitto.
Domenico Russo

Sono distante tanti km, ma con il cuore sono vicina alla famiglia di Yara. Sono una mamma e ho paura per il futuro dei miei figli e di tutti i ragazzi. Abbiamo bisogno di sicurezza. Mio figlio di nove anni appena appresa la notizia ha subito detto una preghiera sapendo che ora Yara proteggerà e veglierà la sua famiglia.      
Mamma di due bimbi

Ciao piccola Yara ciaoooooo... Permettetemi di fare le condorglianze, alla famiglia dal piu profondo del cuore. 
wollfm@
          
Gentile redazione, la notizia di poche ore fa del ritrovamento delle spoglie della cara, una volta sorridente e viva Yara mi ha colpito come raramente altre volte. Invio la mia rispettosa e insieme intensa partecipazione al pianto della famiglia di Yara, alla silenziosa sofferenza e alle mille domande di tutti i cittadini della bella Brembate, e un saluto pieno di stima per L'Eco di Bergamo, giornale che nella mia passata storia e giovinezza in Lombardia ho considerato. Ed è stato considerato giustamente famoso con direzione e collaboratori valorosi, come quelli di oggi.
Il mio pensiero più convinto è stato: occorre investigare sul serio per fermare il o i responsabili. Questa volta sono in gioco, perché siamo arrivati a un punto limite dell'orrore e dell'indignazione e della pietà per le giovani vittime, la credibilità di tutte le forze istituzionali non soltanto investigative, e la vitalità del corpo sociale di tutta l'Italia, perché il tristissimo fenomeno tracima e batte al cuore e all'intelligenza. Bambini e bambine, ragazzi e ragazze, giovani e meno giovani morti di morte violenta in questi ultimi anni e mesi e giorni sono davvero tanti, troppi: stanno creando un arcobaleno dove prevale un rosso di sangue, e spero che ad esso vada incontro e sia purificato dal rosso dell'amore cantato dal prof. Vecchioni anche ieri sera a Ballando con le.stelle. «Prima salvare le donne e i bambini!»: era l'ordine in casi di emergenza come nei naufragi. Ma oggi sembra che noi ci stiamo divoranto, non salvando per primi, donne e bambini.
Un saluto cordiale con l'augurio di buon lavoro per il vostro buon giornalismo.
Luigi Di Pinto - Napoli


Domenica mattina… è gia ora di alzarsi? Sono da poco passate le cinque, buio e pioggia….. Quanto basta per non essere di buon umore. Anche perché mi aspetta una giornata di lavoro? Ma no, a quello ci sono abituato, ho una attività che mi piace, faticosa certo, ma me la sono scelta ed a oggi me la tengo stretta. Il problema è un altro…. lo immaginavo…… ecco il furgone che consegna i giornali da vendere……
«Yara nostra figlia» «Il martitio di Yara». «Yara speranza finita». Il sorriso di Yara ,angelo splendido su tutte le prime pagine dei quotidiani… sorridente, bella, gaudente, spensierata nel candore innocente dei suoi 13 anni…. Come mia figlia. Non è una  domenica qualsiasi. Certamente è una mia impressione. Sicuramente lo è, ma a ogni vendita di un quotidiano vedo gli occhi tristi dei clienti, l'angoscia per questo male che ci ha toccato tutti, uno a uno. Negli occhi delle mamme leggo la misericordia infinita degli ultimi 90 giorni infranti da quel corpo ritrovato ieri sera. Leggo il dolore silenzioso di ogni genitore, di ogni nonno, di ogni persona qualunque, di ogni coetaneo dell'Angelo Yara. Che  non capisce il perché di tanta ferocia.
Mai come oggi è doloroso «vendere notizie»: tanti clienti  cercano uno scambio di opinioni, parole che volano via senza mutare nulla delle pietre che si sono impadronite dello stomaco e del cervello.
Yara, angelo dalle ali spezzate, per 90 giorni ho pregato per te, la tua famiglia, i tuoi cari, tutti quelli che speravano nel tuo ritorno. Stamattina mi sembra di non riuscire nemmeno  a pregare: solo occhi lucidi e nulla altro. Spero che il ritrovamento del tuo corpo inerme serva ad assicurare alla giustizia colui/coloro che ti hanno  spento. Senza vendetta o violenza, ma per giustizia umana.
Yara angelo nei cieli… prega per noi
Marco

No, e lo ripeto «no» non possiamo fare finta di niente: il dispiacere non puo bastare. Yara è stata la vittima di ognuno di noi, il nostro non voler vedere, il nostro non voler andare al di la. Questo non è un mondo in cui crescere i nostri figli, lo sappiamo, lo vediamo, ma non facciamo nulla per cambiarlo. Basta, non dobbiamo piu accettare, cerchiamo insieme di cambiarlo, apriamo gli occhi, proteggiamo i nostri cuccioli, loro lo meritano perché non ci siano piu piccole vittime come Yara.
Addio piccola e scusaci per non aver fatto abbastanza. E a voi, mamma e papa, un abbraccio grande grande, e che la fede continui a sorrergervi come a sempre fatto. 
Una mamma


Gentile Direttore mi consenta trammite il suo giornale di esprimere tutto il mio cordoglio e la vicinanza alla famiglia Gambirasio per la perdita del loro angelo. Oggi non è una bella giornata, ho sentito brutte cose nei commenti a questa vicenda, alcuni demenziali, dettati dall'emotività del momento. Riflettiamo bene e non facciamoci prendere la mano, abbiamo eccelenti investigatori, lasciamoli lavorare: sono sicuro che in breve arriveremo ai o al colpevole, cui dico di costituirsi alle autorità. Confermo la mia vicinanza e il mio cordoglio alla famiglia Gambirasio.
G. A.

Vorrei esprimere il mio dispiacere profondo e porgere le mie condoglianze, nonché la vicinanza alla famiglia Gambirasio, che non conosco se non dalle pagine delle giornali. Sono una mamma di un'adolescente e mi sento profondamente triste e addolorata per la tremenda fine di Yara. Qualsiasi cosa possa fare per sollevare anche solo minimamente i parenti dal dolore sarei pronta a farlo.
Silvia Campilii


Hanno spezzato le tue ali, hanno spezzato i tuoi sogni, la tua vita...
Hanno distrutto dal dolore la tua famiglia, i tuoi amici e quelli che, come me, non ti hanno mai incontrata nè conosciuta... Ora sei una stella che brilla nel cielo... Da lassù veglia sulla tua famiglia e su tutti coloro che hanno versato una lacrima per te...e guardare il cielo da oggi sarà più dolce perché c'è un angelo in più... CIAO YARA
una mamma

Fino all'ultimo ci ho sperato. Non ho mai voluto credere alla morte di questa dolce ragazza... È incredibile quanto sia strana la vita. È stato uno shock enorme sapere del ritrovamento, le lacrime sono scese dai miei occhi senza poter essere controllate. Il dolore di perdere un figlio è inquantificabile, posso solo fare un preghiera e augurare alla famiglia di superare con coraggio questo grande dolore. Tutta l'Italia è loro vicina.
M.Pournami Ida   (TO)

Signor direttore, ho appreso da pochissimi istanti di ritorno dalla Santa Messa della tragedia relativa al ritrovamento del corpo di Yara Gambirasio. Faccio un'immensa fatica nel trovare le parole dinanzi ad un orrore del genere e non posso fare altro che stringermi attraverso la preghiera intorno all'intera comunità brembatese, in modo particolare a tutta la famiglia Gambirasio, da quasi seicento km di distanza. Un eterno riposo a te in paradiso, giovanissimo angelo.
Riccardo Fontemaggi (RM)

Da mamma un forte abbraccio a tutta la famiglia, nulla potrà lenire il dolore ..Solo il pensiero di questo piccolo Angelo che giorno dopo giorno darà la forza a tutti di continuare questo cammino tanto duro da dover accettare ... Piccola Yara, buon viaggio e scusaci per questo brutto mondo che ti ha portato via e da cui non siamo riusciti a proteggerti...
M. V.

Cara redazione, sono molto colpito dalla triste notizia di Yara Gambirasio, visto che i mie figli sono nati lo stesso anno di Yara e nello stesso ospedale di Bergamo, anche se da13 anni viviamo in Alto Adige. Non si puo immaginare che esistano queste assurde cattiverie, visto che tra un po' si andrà sulla Luna a piedi. Porgo le mie condoglianze alla famiglia Gambirasio.
Famiglia Calissi

Siamo una coppia di genitori di una bimba di due anni e mezzo. Da quando lei è entrata nella nostra vita non possiamo più farne a meno, non possiamo immaginarci senza lei. Ci auguriamo di non dover mai provare un dolore così tremendo, un dolore che forse mai troverà consolazione se non attraverso la fede, l'unica ancora di salvezza ormai in questo mondo dove sembra tutto contare molto poco, persino la vita di una bambina che tutto aveva davanti a sè. Sogni frantumati, speranze svanite per opera di chi, non ha avuto forse nemmeno una minima pietà guardandola in quegli occhi dolcissimi. Non ci resta che pregare Dio che almeno lassù possa proteggerla. Stiamo vicini ai genitori e ai fratelli di Yara, stringiamoli in un abbraccio, facciamogli sentire il calore come sempre si è fatto da quel maledetto 26 novembre. Non è retorica chiedere giustizia, forse oggi ancor più di ieri, perchè se orribilante è il pensiero che qualcuno possa averla uccisa, lo è ancor di più il pensiero che questo qualcuno possa aver tenuto il corpo della piccola Yara per tutto questo tempo nascosto chissà dove. Continuiamo a vivere nella speranza che il mondo che aspetta nostra figlia e i figli di tanti altri genitori come noi, non sia così squallido. Ci auguriamo che questa speranza non sia solo un sogno. Il nostro cuore è con te piccola Yara.
Famiglia Belotti

Ancora una volta siamo dinnanzi a un immensa tragedia che ha colpito profondamente, la morte di una povera ragazzina. Sarebbero tante le parole da scrivere, i commenti da fare, ma solo una cosa io penso, dovrebbe essere introdotta la pena di morte. E' inutile dire il perdono, chi ripagherà la famiglia di un dolore così immenso, chi? Chi ha fatto questo non è degno di stare su questa terra.
Roberta

© RIPRODUZIONE RISERVATA