Bossi e i profugi libici: «Aiutarli
a casa loro, non bombardarli»

Sulla possibile ondata di libici in Italia, Bossi - alla festa della Lega per i 25 anni - è stato perentorio: «Se non si va ad aiutarli a casa loro, raggiungono il mare e con la prima barca vengono da noi: non bisogna andare a bombardare perché se no verranno qui».


Sarà la Lega che deciderà in autonomia per correre da sola in alcuni Comuni alle prossime amministrative. Lo ha sottoineato sabato 5 marzo il ministro dell'Interno Roberto Maroni al suo arrivo alla cena per i 25 anni della Lega Lombarda a Bergamo, alla Fiera di via Lunga.

«Non è Berlusconi che lo concede, è la Lega che decide - ha replicato il ministro a una domanda sull'argomento -. Forse non mi sono spiegato bene: noi prima decidiamo e poi facciamo». Le elezioni amministrative comunque saranno un argomento di discussione per il prossimo consiglio federale, che si terrà lunedì prossimo.

«Si vota in 11 Province e 1.500 Comuni - ha commentato Maroni - di cui molti al Nord. È un appuntamento impegnativo anche se in genere alle elezioni amministrative noi andiamo bene».

Sollecitato dai cronisti, Maroni ha ripercorso i primi tempi della movimento: «C'è un ricordo che mi sta particolarmente a cuore: quando una mattina mia madre vide la mia macchina sporca di vernice: ero andato con Umberto a fare delle scritte la notte precedente. E mi disse: "scommetto che sei andato con quel disgraziato di Bossi"».

La riforma costituzionale della giustizia è una riforma epocale «che non andrà a ricadere sui processi di Berlusconi». Lo ha specificato a Bergamo il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli. Il ministro ha aggiunto che la riforma è giusta perché «il problema della giustizia italiana è garantire i processi in tempi certi».

Pronto a cantare l'inno d'Italia il 17 marzo? «Lo farò a federalismo completato. Ne sarei felice». Parole sempre di Calderoli, per il quale occorre ancora «qualche settimana» per completare la riforma federalista, ma canterò quando l'Italia sarà «federalista».

Sull'iter per concludere la riforma, Calderoli ricorda che «c'è un accordo con le regioni che intendiamo rispettare. Ci vediamo mercoledì e ci metteremo d'accordo sui passaggi che dobbiamo fare. Le Regioni - ha aggiunto il ministro - si aspettano un intervento che è dovuto e noi vogliamo garantire, per il trasporto pubblico locale». L'auspicio, ha aggiunto Calderoli, è che «per fine marzo il tetto del federalismo sia completato».

Il leader della Lega Umberto Bossi è stato accolto con un'ovazione al suo arrivo alla Fiera di Bergamo. Ad attendere il Senatùr 1.800 militanti leghisti in una enorme sala con lampadari verdi. Alla celebrazione anche simpatizzanti e famiglie, che hanno pagato per partecipare un biglietto di 20 euro.

«Quando un'idea è nel cuore del popolo non c'è niente e nessuno che può fermarla. Non c'è magistrato che può fermarla». Lo ha sottolineato Bossi che ha aggiunto: «La Lega è una forza politica del nord ed è in grado di sconfiggere chi si mette per traverso».

Sulla possibile ondata di nordafricani in Italia, Bossi è stato abbastanza perentorio: «Se non si va ad aiutarli a casa loro, raggiungono il mare e con la prima barca vengono da noi: non bisogna andare a bombardare perché se no verranno qui».

I militanti della Lega Nord hanno voluto ricordare Yara Gambirasio, la tredicenne di Brembate Sopra scomparsa tre mesi fa e il cui cadavere è stato ritrovato sabato scorso. «Ci stringiamo attorno alla famiglia - ha detto dal palco la presentatrice della serata -. Il dolore di una famiglia della nostra comunità è il dolore di tutta la comunità».

Oltre a Yara, il popolo leghista ha ricordato anche Daniel Busetti, il muratore ventenne di Martinengo ritrovato morto in Piemonte dopo una fuga determinata dallo shock per un incidente provocato.


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