«La situazione è molto critica»
L'Atalanta si affida a tre avvocati

Secondo quanto si apprende da ambienti investigativi l'inchiesta della Procura di Cremona sul calcio scommesse starebbe evidenziando una situazione molto critica per la società bergamasca dell'Atalanta. Al momento non si riescono ad avere dettagli più precisi.

Secondo quanto si apprende da ambienti investigativi l'inchiesta della Procura di Cremona sul calcio scommesse starebbe evidenziando una situazione molto critica per la società bergamasca dell'Atalanta. Al momento non si riescono ad avere dettagli più precisi e quindi non si capisce da cosa derivi questo presunto aggravamento della situazione. La sensazione è che per ora il clamore mediatico sia sproporzionato rispetto alle notizie confermate.

Intanto, però, l'Atalanta ha scelto i legali per difendere la propria posizione in riferimento all'inchiesta della procura di Cremona denominata Last Bet. «Nel ribadire integralmente quanto già comunicato - si legge nella nota diramata in serata della società bergamasca - l'Atalanta BC informa di aver affidato agli avvocati Jean-Louis Dupont, Luigi Chiappero dello Studio Chiusano e Gian Pietro Bianchi dello Studio Morelli l'incarico di assistere e tutelare le proprie ragioni, i propri interessi e la propria immagine in ogni più opportuna sede».

Seconda giornata di interrogatori a Cremona nell'ambito dell'inchiesta sul calcio scommesse. Dopo aver ascoltato venerdì Marco Pirani, il medico odontoiatra ritenuto tra i promotori dell'organizzazione, Massimo Erodiani, titolare di un'agenzia di scommesse e anch'egli ritenuto tra i capi dell'organizzazione, Marco Paoloni, ex portiere della Cremonese ora al Benevento e l'ex giocatore del Bari Antonio Bellavista (questi ultimi due sono rimasti in silenzio), sabato è stata la volta dell'ex calciatore Gianfranco Parlato, del ds del Ravenna Giorgio Buffone e di Francesco Giannone, organizzatore e scommettitore sugli eventi sportivi. Tutti e tre hanno risposto alle domande del gip Guido Salvini.

Al termine degli interrogatori, in particolare quelli di Buffone e Parlato, da fonte investigativa sarebbe emersa una situazione critica nei confronti dell'Atalanta per via del coinvolgimento del capitano Cristiano Doni, al momento indagato. Le gare in questione ricollegabili alla società orobica sarebbero Ascoli-Atalanta e Atalanta-Piacenza.

Nella prima in questione, secondo quanto si legge nell'ordinanza in relazione a Buffone, il dirigente «manteneva contatti con Santoni Nicola perché contattasse Cristiano Doni, capitano dell'Atalanta, ai fini della manipolazione della partita Ascoli-Atalanta»; nella seconda, invece, questa volta in relazione a Parlato, si legge che «dava disposizioni al calciatore Gervasoni perché intrattenesse rapporti con Cristiano Doni, con riferimento all'incontro Atalanta-Piacenza».

Parlato, accusato per aver fornito indicazioni utili sulle illecite pianificazioni degli eventi per consentire di poter indirizzare senza rischio le loro scommesse sportive, stando alle dichiarazioni del legale avrebbe «risposto su elementi che vengono contestati nell'ordinanza». Buffone, da parte sua, accusato di aver utilizzato la sua posizione non soltanto per influire sulle partite affrontate direttamante dalla sua squadra, oggetto delle scommesse, ma sfruttava le sue conoscenze con personaggi del mondo calcio, in particolare con altre società sportive o con alcuni giocatori impegnati nelle partite da manipolare, secondo il suo legale ha agito per troppo amore nei confronti della società.

«Era un dirigente sportivo della società, si muoveva all'interno della squadra verso cui c'era un grande amore. Le sue dichiarazioni sono al vaglio dei magistrati, poi si vedrà se loro riterranno che ci sia un coinvolgimento della società» ha detto l'avvocato Alfonso Vaccari. «Per quanto riguarda il Ravenna Calcio è emerso che ci sono delle combine che non sono andate a buon fine, queste gare poi si sono giocate regolarmente, quindi non si può parlare di gare truccate. Su Atalanta-Piacenza ha manifestato la sua estraneità - ha sottolineato ancora il legale -. Diciamo che la situazione finanziaria in cui versava la società ha portato a pensare di fare delle cose, pensarle e idearle, ma è rimasto un solo pensiero in quanto nel momento realizzativo tutto ciò non si è verificato».

Il commercialista bolognese Francesco Giannone, accusato di provvedere ad effettuare le puntate di denaro degli eventi sportivi manipolati per conto dei cosiddetti «bolognesi», è stato sentito per ultimo ed alla fine è stato il suo legale a parlare. «Il mio assistito ha reso un interrogatorio di garanzia nel quale ha chiarito la propria posizione, questo era il nostro obiettivo. Si tratta di dichiarazioni ampiamente esaustive in ordine a quella che è la sua posizione in questa indagine. Se ha dato una mano agli inquirenti? Sotto il profilo del chiarimento senz'altro. Si tratta di un'ordinanza completa, per quale ci è sembrato doveroso rendere dichiarazioni che concorrano alla buona amministrazione della giustizia. Ci siamo dichiarati disponibili per rilasciare eventuali altre dichiarazioni nel caso servissero».

Bruzzese ha anche parlato di Signori e del rapporto del suo assistito con l'ex calciatore. «Giannone è il commercialista di Signori ed in quanto tale ha rilasciato dichiarazioni per ciò che conosceva o poteva conoscere. Se lo ha difeso? Giannone ha risposto con verità» si è limitato a dire Bruzzese, senza aggiungere altro.

Domenica giorno di riposo per gli inquirenti, che - come ha annunciato il Gip Guido Salvini - riprenderanno lunedì la loro attività con gli interrogatori ascoltando gli altri arrestati, che però si trovano ai domiciliari. Tra questi Beppe Signori, chein un'intervista al «Corriere della Sera» ha spiegato di essere stato  «usato come specchietto delle allodole, millantatori coi quali non ho mai avuto nulla a che fare». «Voglio riuscire a chiarire questo spaventoso equivoco, dimostrando la mia estraneità» le parole di Signori che potrà esporre la propria versione dei fatti a partire probabilmente da martedì, visto che lunedì dovrebbe toccare agli ascolani Sommese e Micolucci.

Intanto, gli inquirenti incassano le prime «vittorie» a seguito delle dichiarazioni che avrebbero reso venerdì Pirani ed Erodiani. «È stato fornito un esauriente quadro di insieme e nei prossimi giorni si potrebbero aprire nuove ipotesi di lavoro che potrebbero riguardare altri eventi, sono venuti fuori elementi importanti per noi» aveva detto in mattinata il Capo della Mobile di Cremona, Sergio Lo Presti.

Infine, la posizione della Lega di serie B: il presidente Abodi ha confermato il regolare svolgimento di playoff e playout, ma ha deciso «con amarezza» di rinviare la serata degli oscar della serie B, originariamente prevista per mercoledì sera a Milano, considerando che «troppo grande sarebbe stato il rischio di sentirsi a disagio».

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