Doni: «Trattato come un mostro
Ma non farò il capro espiatorio»

Si sente «da schifo» e soprattutto «trattato come un mostro». Sono queste le parole di Cristiano Doni a «La Repubblica». «Mi viene da pensare una cosa - dice -: che mi vogliano far passare per il capro espiatorio. E io non ci sto».

«Mi fa male pensare alle sensazioni che possono provare in questi giorni i bergamaschi e tutti i tifosi dell'Atalanta - conclude - . Sono dieci anni che do l'anima per questa squadra. Ma mi viene da pensare una cosa: che mi vogliano far passare per il capro espiatorio di tutta la storia. E io non ci sto». Sono le parole di Cristiano Doni, intervistato dal quotidiano «La Repubblica» sull'inchiesta relativa alle presunte partite di calcio truccate, dove afferma di sentirsi trattato come «un mostro».

«Mi stanno infangando - aggiunge il capitano dell'Atalanta - Il mio nome e quello dell'Atalanta sono quelli mediaticamente più forti. Che fanno più clamore. Gli altri giocatori arrestati e indagati o sono ex o sono pesci piccoli». Il giocatore si dice convinto che «il lavoro dei magistrati alla fine proverà che non c'entro nulla con questa gente - sottolinea -. Che peraltro io non conosco e non ho mai conosciuto» fatta eccezione, aggiunge Doni, per Nicola Santoni. «Non c'è una telefonata, dico una che mi riguardi direttamente, nella quale ci sia la mia voce - precisa Doni - Ci sono solo delle persone che fanno il mio nome e sono dei millantatori. Io non ho combinato nessuna partita».

«Spero che le persone che verranno interrogate nei prossimi giorni riferiscano altro - continua il capitano dell'Atalanta -. Cle le versioni vengano messe a confronto. Mi pare che i giocatori dell'Ascoli abbiano già riferito che non c'è stato alcun messaggio in codice e nessun accordo nè in campo nè fuori. Oltretutto il risultato di Ascoli-Atalanta (1-1) non è stato quello che la presunta "banda aveva prospettato». E poi Doni commenta la passata vicenda giudiziaria: «Mi avevano infangato e sono stato assolto a formula piena . Va così, adesso si fa il mio nome. Il primo giorno c'eravamo io, Bettarini e Signori. Adesso si parla solo di me. Magari domani esce uno di questi rovinati e...».

Doni si augura che interroghino presto Gervasoni, del Piacenza, e «anche lui dirà che non c'era nessun accordo. Non faccio combine ma credo che per condizionare il risultato di una partita non basti l'accordo tra due giocatori". Per il momento, Doni, confessa di sentirsi «da schifo»: «Presente un mostro? La sensazione è quella. E più passano i giorni e più mi sembra tutto assurdo».

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