Gli atalantini: «Venite alla marcia:
giustizia, non immunità»

«I gesti d'affetto, d'amore, d'amicizia verso una persona sono più forti, sentiti ed apprezzati nei momenti di difficoltà». Inizia così la lettera che i tifosi atalantini hanno scritto in vista della marcia in programma giovedì sera a Bergamo.

«I gesti d'affetto, d'amore, d'amicizia verso una persona sono più forti, sentiti ed apprezzati nei momenti di difficoltà». Inizia così la lettera che i tifosi atalantini hanno scritto in vista della marcia in programma giovedì sera a Bergamo

«Allo stesso modo - prosegue il testo - il legame e la passione per la propria squadra, un vero tifoso non li dimostra solo quando si vince, ma soprattutto quando si perde o si vivono situazioni critiche. Ecco perché tutti i veri atalantini, tutti coloro che in questo momento stanno soffrendo e sono preoccupati per le sorti della Dea devono dare una testimonianza di affetto e di vicinanza ai colori neroazzurri e al presidente Antonio Percassi».

«Spiace - si legge ancora - che qualcuno abbia voluto creare un'inutile polemica in merito alla manifestazione promossa spontaneamente dai tifosi, ma non si è forse capito lo spirito dell'iniziativa che muove proprio dal bene che tutti noi vogliamo all'Atalanta; per questo cerchiamo di difendere la nostra squadra dagli attacchi mediatici sproporzionati rispetto alle risibili prove di reato finora emerse, per questo vogliamo evitare che la Dea e il suo capitano diventino i capri espiatori di tutto lo scandalo scommesse».

E ancora: «L'Atalanta è uno dei pochi simboli che a Bergamo unisce e aggrega in modo indistinto: dal ricco al povero, dal bambino al nonno, dal laureato al semianalfabeta, dal simpatizzante di sinistra a quello di destra. Tutti uniti sotto la bandiera nerazzurra, come ha dimostrato l'adesione (apprezzata) trasversale alla marcia da parte di esponenti istituzionali di ogni colore politico».

«È stato bello, quindici giorni fa festeggiare tutti insieme trascinati dall'entusiasmo creato dalla promozione e dalla gestione della famiglia Percassi, ma ora diventa quasi un dovere per chi ha a cuore l'Atalanta stringersi intorno ad essa per far vedere a tutta Italia quanto il popolo bergamasco è legato alla sua squadra. Senza vittimismo, senza manie di persecuzione e senza chiedere immunità, ma solo per esigere un processo giusto che non si faccia influenzare dalle sentenze già scritte dai mass media nazionali che vedono i nerazzurri già condannati alla serie B o alla Lega Pro».

«Tutto - concludobo i tifiosi - con un gran cuore e tantissimo affetto per i nostri colori. Per questo, invitiamo tutti i veri tifosi, con le famiglie al seguito, a partecipare “a testa alta” con bandiere, magliette, sciarpe neroblu, alla marcia dell'orgoglio atalantino giovedì sera».

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