Evade i domiciliari: pizzicato
Era a lavorare in un cantiere

Alla fine degli arresti domiciliari mancavano solo 20 giorni ma per la terza volta in un anno e mezzo i carabinieri l'hanno pizzicato fuori casa in orario non consentito. Dov'era? A lavorare in un cantiere per aiutare il fratello. Lui è un 46enne muratore della Val Seriana.

Alla fine degli arresti domiciliari mancavano solo 20 giorni ma per la terza volta in un anno e mezzo i carabinieri l'hanno pizzicato fuori casa in orario non consentito. Vista la perseveranza e l'orario dell'evasione, le 5 del mattino di giovedì 14 luglio (un'ora prima rispetto all'orario autorizzato), ci si immagina il tentativo di delinquere ancora, la classica bevuta al bar con gli amici, o la fuga sentimentale.

Invece a spingerlo a dribblare i domiciliari è stato un vero e proprio - l'ha detto anche lui muratore di 46 anni della Val Seriana - «amore per il lavoro e senso del dovere». «Mio fratello aveva bisogno, eravamo un po' indietro con il cantiere di Casnigo - ha raccontato l'imputato al giudice -. Sono partito un'ora prima per anticipare i tempi e non ho pensato a nulla, solo al lavoro da svolgere. Ho fatto una stupidata».

È costata cara, ma poteva andare anche molto peggio, l'evasione dai domiciliari di questo «magutt» orobico residente in valle che nel 2009 era stato condannato a un anno e sei mesi per spaccio di sostanze stupefacenti. L'uomo in udienza direttissima ha patteggiato una pena detentiva sempre ai domiciliari di otto mesi che si aggiungeranno, più avanti, alle due settimane e mezzo che mancano da scontare.

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