Patto di stabilità: congelati
in città e provincia 140 milioni

Brutta bestia il Patto di stabilità. Buono l'obiettivo, non sempre ideale il risultato. A Bergamo tutti lì a fare i salti mortali per rispettare il tetto di spesa imposto dal governo quando di auto blu non ce n'è una, mentre la cassa è fin troppo piena.

Brutta bestia il Patto di stabilità. Buono l'obiettivo - la tenuta dei conti pubblici -, non sempre ideale il risultato. Prendete Bergamo: tutti lì a fare i salti mortali e le piroette contabili per rispettare il tetto di spesa imposto dal governo centrale quando di fatto di auto blu non ce n'è nemmeno una, mentre la cassa è fin troppo piena.

Euro più euro meno, un'ottantina di milioni di liquidità che ovviamente in tempi di vacche magrissime e opere pubbliche alla costante ricerca di finanziamenti farebbero un gran comodo. Qualche spiraglio dalla manovra 2011? Almeno sulla carta sì, visto che nel testo si parla di un nuovo Patto di stabilità volto a premiare i Comuni virtuosi, anche se poi alla resa dei conti, il leit motiv per gli enti locali sembrerebbe dato ancora dai tagli: 3,2 miliardi per il 2013 e 6,4 dal 2014.

Secondo uno studio dell'Ifel (l'Istituto per la finanza e l'economia locale dell'Anci) pubblicato sabato 16 luglio dal Sole 24 ore, per Bergamo capoluogo si tratterebbe di una sberla da 101,3 euro pro capite all'anno. Ancora poco se si considera il dato di Caserta – in pole position con 217,8 euro a cittadino –, ma comunque tanti se paragonati ai 37 di Barletta o ai 40 di Matera.

E soprattutto tanti se considerati in termini assoluti, moltiplicando cioè il taglio procapite per il numero di abitanti: oltre 10 milioni di euro. «Parlare di cifre in questo momento è prematuro - mette le mani avanti il sindaco Franco Tentorio - non disponiamo di sufficienti elementi per valutare. Resta però valido il principio generale per cui un'amministrazione che dispone di tutta questa liquidità dovrebbe essere autorizzata a disporne almeno in parte».

«Eventuali tagli - ipotizza l'assessore al Bilancio Enrico Facoetti - riguarderanno con ogni probabilità le compartecipazioni Iva e il fondo sperimentale di riequilibrio che dal 2011, con il federalismo municipale, hanno rimpiazzato i vecchi trasferimenti erariali». Una specifica tecnica che non cambia però la sostanza del discorso: tagli erano e tagli rimarranno. 

E c'è da ricordare anche che altri 60 milioni di euro si trovano nella stessa situazione, congelati in Provincia, per cui il totale dei milioni che non si possono utilizzare sale a ben 140.

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