«Capitale europea della cultura»
Bergamo tenta la scalata per il 2019

A Palazzo Frizzoni si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della candidatura di Bergamo a capitale europea della Cultura nel 2019. Per quell'anno è stato già deciso che la scelta cadrà su una citta italiana e una bulgara. In corsa almeno 15 città italiane.

A Palazzo Frizzoni si è tenuta, lunedì 18 luglio, la conferenza stampa di presentazione della candidatura di Bergamo a capitale europea della Cultura nel 2019. Per quell'anno è stato già deciso che sarà una rappresentante italiana e una bulgara, ma in corsa ci sono già 15 città del Belpaese (in Bulgaria c'è la capitale Sofia) e il numero potrebbe ulteriormente aumentare, visto che si deciderà soltanto a fine 2012. E tra le 15 in Italia ci sono Torino, Venezia, Bari, Perugia, Siena e L'Aquila.

Dunque, Bergamo è attesa da una durissima scalata. Alla presentazione sono intervenuti il sindaco di Bergamo Franco Tentorio, il presidente della Provincia Ettore Pirovano, il parlamentare europeo Carlo Fidanza, l'assessore alla Cultura della Regione Massimo Buscemi, il direttore generale per la valorizzazione del patrimonio culturale Mario Resca e un personaggio destinato ad avere un ruolo fondamentale nella costruzione di una candidatura vincente, ovvero il romano Riccardo Bertollini, presidente della fondazione che gestisce i teatri milanesi Dal Verme e Arcimboldi: sarà il manager che tenterà di guidare Bergamo al successo con le sue grandi conoscenze.

E le conoscenze, le allenze, la creazione di una lobby influente rappresentano le carte che Bergamo intende giocare, al di là della realizzazione di un cartellone culturale allettante. È vero che ci sono quindici città in corsa, ma è anche vero che è l'unica lombarda, per cui la spinta e il contributo di una regione all'avanguardia come la Lombardia potrebbe rappresentare un solido punto di favore.

E naturalmente Bergamo punterà anche sul suo patrimonio artistico non indifferente, basta pensare a Città Alta, ai suoi teatri, all'Accademia Carrara e ai suoi mostri sacri come Gaetano Donizetti, Giacomo Quarenghi, Giacomo Manzù e i numerosi pittori, il Caravaggio in primis.

Dopo l'invio della candidatura formale al Ministero per i Beni e le Attività culturali (il 12 luglio scorso) e la nomina di Riccardo Bertollini come project manager, i prossimi passi saranno i tre workshop, dedicati a cultura, economia e istituzioni, che si svolgeranno tra settembre e ottobre e che serviranno a delineare il tema della candidatura, a riflettere sulle possibilità di sviluppo di questo riconoscimento e a creare una rete di supporto all'iniziativa.

«Regione Lombardia - ha commentato Buscemi - è onorata della candidatura di Bergamo, che è una città affascinante ed è una delle pochissime che può vantare due centri storici, entrambi di notevole bellezza». L'assessore, che ha portato i saluti e ha assicurato il pieno sostegno del presidente Roberto Formigoni, ha sottolineato che «oltre alla laboriosità e alla concretezza dei bergamaschi, la città ha un patrimonio culturale, artistico, architettonico, monumentale, musicale e teatrale di straordinario valore mondiale».
 
«Chiunque viene a Bergamo - ha aggiunto Buscemi - va via innamorato delle persone che ci abitano e della città stessa». Pur ritenendo «rispettabili» tutte le altre candidature italiane, Buscemi ha espresso la convinzione che «nessuna di queste città ha lo stesso fascino di Bergamo». L'assessore ha infine rimarcato l'importanza del «gioco di squadra» tra tutte le realtà del territorio e tra tutte le forze politiche, che, insieme, «devono sentire la responsabilità di questa candidatura».

«La candidatura di Bergamo a Capitale Europea della Cultura per il 2019 ci riempie di orgoglio e ci spinge a lavorare sodo perché diventi una realtà». È il commento dell'assessore regionale ad Ambiente, Energia e Reti Marcello Raimondi alla candidatura ufficiale della città di Bergamo.

«Da bergamasco - continua Raimondi - ma anche da rappresentante delle istituzioni regionali sono veramente orgoglioso di questa iniziativa, che riconosce alla città l'alto valore e la nobiltà del suo patrimonio artistico e culturale». «Bergamo è senz'altro la città della laboriosità, dell'impegno e della solidarietà - spiega l'assessore, che è anche coordinatore del Tavolo Territoriale di Confronto per la Provincia di Bergamo - ma è anche la culla di Donizetti, dell'Accademia Carrara e dei dipinti di Lorenzo Lotto e Caravaggio, ospite di tre teatri di fama mondiale e della maestosità e del pregio della Città Alta».

«Sarà un onore - conclude Raimondi - poter lavorare a fianco di tutte le istituzioni per raggiungere questo importante obiettivo, che porterà a Bergamo non solo una ancor maggiore fama in tutto il mondo, ma anche concrete possibilità di sviluppo per i settori turistico e culturale».

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